03 Marzo 2010, 12:04
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di MAURIZIO ARTALE*
In riferimento al servizio mandato in onda su canale 5 dalla trasmissione “Striscia la Notizia”, su come vengono usati i beni confiscati alla mafia, desideravo fare alcune riflessioni. Il quadro che viene fuori è desolante, sembrerebbe che tutte le associazioni di volontariato non sappiano gestire i beni a loro affidati. Il vero scandalo è come vengono assegnati i beni e a chi ; il sistema è clientelare e totalmente discrezionale, decide l’assessore di turno senza tenere conto né della cronologia di arrivo delle domande, né del curriculum dell’ente né tanto meno del tipo di attività che l’ente che lo gestirà vi svolgerà. Per esempio il Centro Padre Nostro ha presentato 17 in anni di attività, 10 domande per aver affidato un bene e mai nessun assegnazione, mentre vi sono state alcune associazioni tipo come quelle fatte vedere nel servizio, che hanno avuto affidato il bene all’indomani della loro richiesta. Naturalmente posso dire chi sono stati gli assessori e quali sono le associazioni e gli enti, per questo l’anno scorso abbiamo fatto un esposto alla Procura. Quindi credo che risolvere il problema chiedendo al sindaco di non affidare più alle associazioni di volontariato i beni confiscati alla mafia, è la tipica soluzione che butta via “acqua sporca e bambino”. Spero che l’inchiesta di “Striscia” susciti più velocemente lo sdegno in tutte quelle persone che credono nelle regole e nelle leggi di quanto lo possa creare un esposto alla procura della Repubblica Italiana. Credo che sia altrettanto fazioso, intellettualmente, contrapporre i bisogni dei senza tetto a quello delle tante associazioni di volontariato che devono sottostare ai ricatti dei politici di turno per avere affidato un bene confiscato.
*Presidente del Centro Padre Nostro
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03 Marzo 2010, 12:04