Un solo Gallo nel pollaio rosanero |Belotti torna a reclamare spazio

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14 Dicembre 2014, 10:30

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PALERMO – Bentornato Gallo, è il caso di dirlo. Un’attesa lunga quasi tre mesi, da quel Napoli-Palermo che aveva stupito l’Italia ma non i palermitani. Lì tutti si sono accorti di Andrea Belotti, lì i tifosi rosanero hanno avuto l’ennesima conferma di avere in casa un predestinato. Prima e seconda rete in serie A sono arrivate al “San Paolo”, la terza si è fatta attendere e desiderare anche troppo, iniziando a far insinuare il tarlo del dubbio anche a chi, in Belotti, ha sempre creduto. Si è sbloccato davanti al pubblico del “Barbera” nello stesso modo in cui aveva segnato l’ultima rete casalinga: allo scadere, per il 2-1 e per tre punti fondamentali. La vittima di un anno fa si chiamava Novara e il Palermo volava in testa alla classifica, la vittima di oggi si chiama Sassuolo e Palermo sogna legittimamente l’Europa. Grandi reti per grandi obiettivi, sempre con Belotti in prima fila.

Dopo un appannamento così lungo qualcuno aveva iniziato a temere di aver perso Belotti. Uno dei talenti più limpidi del calcio italiano costretto alla panchina dall’esplosione fulminea di Paulo Dybala e da risposte poco convincenti nei (pochi) minuti di spazio concessi. La paura di aver perso un elemento che lo scorso anno si era rivelato essere un valore aggiunto era più che fondata. La partita col Parma, nella quale entra dalla panchina, è la prova che il primo a temere di aver perso la retta via fosse proprio lui: egoista, mai integrato nei meccanismi offensivi, spreca tutto quel che c’è da sprecare. Ancora peggio a Torino, quando torna da titolare. Non riesce a brillare e sembra aver sprecato l’ennesima chance per far ricredere Iachini, ormai fermamente convinto nel tandem Dybala-Vazquez.

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Persino dall’Under 21, valvola di sfogo in periodi di magra, stavano arrivando segnali negativi. L’ultima amichevole contro la Danimarca si chiude con una sconfitta casalinga e un Belotti a secco di reti, sostituito da un Bonazzoli già in rampa di lancio per un possibile sorpasso nelle gerarchie. E dire che dopo la doppietta al Napoli si stava già facendo forte la voce per spingerlo nella nazionale dei grandi, quella guidata da Antonio Conte. Proprio quel Conte incontrato a Boccadifalco neanche un mese fa ma che a Palermo era venuto principalmente per due argentini e non per l’unica vera speranza italiana nel ruolo di centravanti.

Belotti e Conte hanno scambiato qualche chiacchiera, poche parole per spiegargli cosa manca ancora al suo bagaglio. Quell’incontro non ha certo folgorato l’attaccante bergamasco, da sempre uno che in campo ha dato tutto e più di quel che ha, però forse gli ha fatto capire di dover ancora dimostrare tanto e di ricominciare da zero, come lo scorso anno. E come lo scorso anno, Belotti ha saputo essere decisivo quanto nulla lasciava più speranze al Palermo, che riprende grazie ai suoi gol una marcia insperata fino a ottobre. E Belotti, adesso, può tornare a creare qualche grattacapo a Iachini. Il bomber ha bussato alla porta e vuole spazio, come ha candidamente ammesso al termine della sfida col Sassuolo. A Iachini il compito di inserire il Gallo in un pollaio già abbastanza affollato.

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14 Dicembre 2014, 10:30

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