01 Dicembre 2013, 06:20
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PALERMO – Quasi 16 chilometri di binari che collegheranno le periferie di Palermo al centro città, grazie a tre linee (di cui una sdoppiata) che dovranno entrare in funzione entro il 2015 e promettono di rivoluzionare il sistema di trasporto del capoluogo siciliano. Ecco il progetto del tram, un’opera faraonica che costerà 322 milioni di euro (di cui 129 ministeriali, 18 a carico dell’Amat che gestirà il servizio e 87 a testa per Comune e Regione) il cui iter è partito nel 1994, con la redazione del Piano, e che dopo oltre vent’anni comincia finalmente a vedere la luce.
Già, perché il progetto risale alla metà degli anni Novanta e prevedeva ben otto linee (rispetto alle tre attuali) che collegavano tutte le periferie al centro ma all’epoca il ministero lo finanziò “solo” con 600 miliardi delle vecchie lire, che bastavano a coprire le spese solo di tre. E la terza, che avrebbe dovuto collegare Rocca-Monreale a piazza Indipendenza, percorrendo tutto corso Calatafimi fino a incrociarsi con la stazione Orleans, fu addirittura abolita e per non perdere il finanziamento sostituita da altri due tronconi: la 3a e la 3b. Storia di un progetto che ha dovuto superare numerosissimi ostacoli fino all’approvazione ministeriale del 2005 e all’avvio dei lavori nel 2007 dopo l’appalto avvenuto l’anno prima alla Sis. Un vero percorso a ostacoli con tanto di variante (da 87 milioni) necessaria per spese impreviste (ma neanche tanto), stati di avanzamento realizzati ma non programmati, indagini varie e minacce di licenziamento dei dipendenti dell’azienda costruttrice: ostacoli però via via superati seppur tra mille difficoltà.
Saranno 17 i convogli (ciascuno composto da cinque moduli), anche se il numero potrebbe presto aumentare. Larghi 2,4 metri e lunghi 32, i tram potranno ospitare fino a 132 passeggeri (di cui 56 seduti). La frequenza dovrebbe essere di quattro minuti per la linea 1, venti minuti per la linea 2 e 3 che potrebbe scendere a sei per entrambe non appena verranno acquistate altre vetture. Ma come cambierà la mobilità palermitana, e soprattutto dove passeranno le linee del tram?
LINEA 1 Lunga 5,5 chilometri, collegherà la Stazione centrale con il deposito di Roccella, in pratica dove adesso sorge il centro commerciale Forum. Un punto strategico, che dovrebbe consentire a chi arriva dall’autostrada Palermo-Messina di poter lasciare l’auto (o il pullman) in periferia e muoversi verso il centro fino alla Stazione da cui parte anche il treno per l’aeroporto (il passante ferroviario). La linea è quasi completata e dovrebbe essere la prima ad aprire i battenti in pre-esercizio, probabilmente per il Festino del 2014. Le stazioni (ricordiamo che il tram è tutto in superficie) saranno Forum, Laudicina, Di Vittorio, Reber, XXVII Maggio, Bacile, Sperone, Bione, Amedeo d’Aosta, Missori, San Giovanni dei Lebbrosi, Ponte dell’Ammiraglio (con ponte tranviario sul fiume Oreto), Tiro a Segno, Ingrassia, Randazzo e Stazione centrale. In pratica la linea attraverserà il quartiere Sperone per poi immettersi in corso dei Mille, raggiungendo così piazza Giulio Cesare.
LINEA 2 Lunga cinque chilometri, questa linea collegherà Borgo Nuovo, attraverso viale Michelangelo e via Leonardo da Vinci, con la stazione Notarbartolo dove c’è l’anello ferroviario, ovvero la metropolitana interrata che da Notarbartolo giunge al Politeama per poi toccare via Imperatore Federico, la Fiera, il Porto e la Stazione centrale e i cui lavori di chiusura (una parte già è funzionante, l’anello va semplicemente chiuso) devono ancora partire pur avendo ricevuto i necessari finanziamenti. La linea 2 in pratica permetterà a chi abita nella periferia Nord di raggiungere il treno per l’aeroporto, il centro città o la stazione. Le fermate saranno piazza Armerina-San Paolo, Santa Cristina, Modica, Michelangelo-Castellana, Campo Ribolla, Casalini, Ruggeri, Beato Angelico, Uditore, Einstein, Galilei-Pacinotti, Respighi, Stazione Notarbartolo. I binari passeranno in mezzo alla rotonda di via Leonardo Da Vinci e poi dalla carreggiata centrale si sposteranno, dopo la rotonda, sulla destra.
LINEA 3 È divisa in due pezzi: il primo, denominato A, collega il Cep alla linea 2 e conta le fermate Cep e Michelangelo; il secondo, denominato B, è invece l’unico tratto del progetto i cui lavori devono ancora essere cominciati e collegherà piazza Einstein a corso Calatafimi attraversando viale Regione siciliana. Proprio il secondo tratto è il più complicato, ma soprattutto rischia di essere il più infruttuoso: difficilmente, a parte i residenti, qualcuno deciderà di percorrere un pezzo di viale Regione che al suo capolinea lascia praticamente a un incrocio, con la sola possibilità di prendere un autobus. Per questo, nel corso del forum web con Livesicilia, il sindaco Leoluca Orlando ha ventilato la possibilità, a data di consegna e costi invariati, di rivedere il percorso portandolo fino a via Basile o facendolo proseguire per via Da Vinci fino a via Libertà. Il problema è che il tram dovrà già essere funzionante per ottobre 2015, in tempo per rendicontare tutto, o bisognerà restituire tutti i soldi all’Ue. Il secondo tratto passerà dove adesso ci sono gli spartitraffico in viale Regione che separano la corsia centrale da quelle laterali con l’eliminazione degli alberi e dei varchi di accesso e uscita delle automobili. Il progetto contemplava anche il sottopasso di via Perpignano, mai realizzato, e così si sta tentando di trovare un escamotage: “raddrizzando” i binari, visto che il sottopasso non c’è, si realizzeranno importanti economie (non dovendo spostare le sottoreti) che consentirebbero la creazione di varchi con tanto di semafori. Una soluzione per la quale si attende però il parere del ministero (precisamente l’Ustif) che ha già fatto un sopralluogo in città. La linea, lunga quasi sei chilometri, avrà le fermate Platen, Settembrini, Perpignano Est, Amia Est, Portello, Vignicella Est, Pagano (dalla rotonda verso Messina) e poi in senso inverso Calatafimi Pollaci, Vignicella Ovest, Giuseppe Pitrè, Amia Ovest, Perpignano Ovest, Regione Siciliana Uditore, Regione Siciliana. Il che renderà inoltre impossibile per le auto che percorrono viale Regione cambiare senso di marcia all’altezza di corso Calatafimi.
“Il tram rappresenta l’occasione della città per dimostrare che è possibile un’alternativa concreta alla consolidata congestione del traffico urbano – dice l’assessore alla Mobilità, Tullio Giuffré – enti e istituti pubblici o privati, come è noto, attribuiscono alla nostra città dei primati in termini di congestione della circolazione stradale e la realizzazione del sistema tranviario potrà aiutare a indicare l’inversione di tendenza”. Una rivoluzione epocale, se si considera che con il tram sarà possibile per esempio spostarsi da via Leonardo Da Vinci alta al Policlinico in pochi minuti e sapendo, con precisione, a che ora partire e a che ora arrivare, grazie anche al fatto che due linee toccheranno la Stazione centrale e quella Notarbartolo da cui transita il passante. “Daremo l’opportunità ai palermitani – continua l’assessore – di avere un servizio di trasporto pubblico efficiente che consenta di muoversi a basso costo in città”. “Oggi il tram è una certezza – dice Anthony Passalacqua di Mobilitapalermo – e manca davvero poco per vederlo circolare per le nostre strade. A lui il compito di risollevare i problemi di mobilità in determinate aree periferiche e cambiare totalmente le nostre abitudini . Non sarà di certo solo, ma assieme a passante ferroviario, anello ferroviario, car sharing, car pooling e bike sharing, si avrà finalmente un sistema intermodale che potrà scardinare il triste primato di città più trafficata”.
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01 Dicembre 2013, 06:20