Un uomo solo al comando

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09 Novembre 2010, 08:43

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Il vento in chiesa raggela le ossa. La stampa racconta la crisi personale e politica di Raffaele Lombardo. Come già fatto da Livesicilia, “Repubblica” oggi mette in fila le carte che sporcano il profilo autoreferenziale d’arcangelo del Presidente della Regione. “Scarti d’indagine”, li chiama il governatore, appellandosi al suo potere stregonesco di cambiare le carte in tavola. Ma davanti alla montagna di particolari, il dubbio è lecito. Il dubbio punge. Strazia.

Perché a nessuno, nemmeno ai più acerrimi avversari politici di Raffaele, può fare piacere il dramma che si svolge sotto gli occhi di ognuno. Noi di Livesicilia abbiamo raccontato i fatti, tentando di dare un’interpretazione corretta. Questo ci ha portato molto spesso in linea di conflitto col Presidente. Tuttavia, il maltempo giudiziario e politico – secondo l’attuale barometro e le eventuali previsioni – che rischia di scompaginare garanzie e istituzioni raggela l’anima anche a noi. E’ una buriana che può nuocere alla Sicilia e ai siciliani. Né potremmo mai gioire per le sofferenze, per i travagli esistenziali di un uomo con cui non siamo quasi mai d’accordo. Il cielo che ci sovrasta è lo stesso per qualsiasi viandante. In tanti anni di professione è l’unica regola che abbiamo imparato.

Però, ruoli e circostanze ci impongono di non chiudere gli occhi e di sollevare le palpebre di coloro che tentano la salvezza, la fuga da uno sguardo responsabile per impervie vie d’uscita. C’è un problema serio che riguarda la massima istituzione regionale. Dissimulare, gridare al complotto, denunciare nemici e vietcong – rigorosamente senza nome – acquattati nella giungla…  Ecci i rimedi che aggravano il male.

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“Repubblica”, dunque, pone le sue domande a Raffaele Lombardo. Nell’editoriale “La Sicilia aspetta risposte” si legge: “Noi chiediamo a Raffaele Lombardo di rispondere pubblicamente, non con insulti, ma con parole di verità”. Il pezzo di Alessandra Ziniti riassume la pesantezza delle carte. I quesiti del giornale sono taglienti e precisi, documenti alla mano. Conosce il boss Rosario Di Dio? E’ mai andato a casa sua di notte a chiedere voti? Conosce il capomafia Vincenzo Aiello? Poi ci sono le altre questioni sui rapporti con “Barbagallo” e su presunte passeggiate. Nel frattempo, l’anima del Pd non legata al governatore tuona per bocca di Bernardo Mattarella: “Dobbiamo rompere l’alleanza”.

A conti fatti, oggi Raffaele Lombardo è un uomo solo al comando. Lo è perché ha scelto di alzare i ponti levatoi del suo castello. Lo è perché circondato da ombre e sospetti che lo isolano. Lo è perché, nelle segrete stanze, il dubbio sta venendo pure ai suoi fedelissimi. Eppure basterebbe una spiegazione. Una parola sincera del presidente, senza astio, né refluenze complottarde, potrebbe avere un effetto balsamico sul clima avvelenato di questi giorni. Il governatore avrà il coraggio di pronunciarla e di rispondere alle domande di tutti, pubblicate su “Repubblica”? Lo speriamo. Ne dubitiamo.

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09 Novembre 2010, 08:43

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