04 Febbraio 2013, 22:11
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Tappe veloci, ma toccanti. Tutto è iniziato questa mattina intorno alle 8: Sant’Agata è ritornata tra la sua gente che l’ha accolta con gli occhi lucidi ed il grido di devozione. Il percorso del Fercolo ha seguito le linee delle mura esterne di Catania, in un lungo giro che tocca e inebria Via Dusmet e tutto il quartiere della Civita. I devoti con il sacco bianco hanno assistito alla benedizione dei rosari alla Fontana di Sant’Agata. Il lungo cordone ha preceduto le sacre reliquie: passo dopo passo. A Piazza dei Martiri i ragazzi diversamente abili dell’associazione “Come Ginestre” hanno incontrato la Patrona: e davanti ad Agata alla fine ogni catanese è lo stesso: un devoto.
Prima della salita dei Capuccini, in Piazza Stesicoro l’Arcivescovo mons. Salvatore Gristina ha dato il suo saluto alla città. Speranza, fede e conversione le chiavi di lettura di questa festa che si chiuderà con il rientro da Porta Uzeda e poi in Cattedrale. E visti i tempi veloci, questa volta Sant’Agata potrebbe tornare tra le mura del duomo prima dell’alba. In attesa di domani, quando nel pomeriggio affronterà il giro interno, la processione più attesa.
Il percorso tocca questa mattina via Dusmet – con una sosta alla Fontana di Sant’Agata per la benedizione dei rosari – ed attraversa il quartiere della Civita (sapete che nelle famiglie del quartiere, per tradizione, oggi si cucinano i ceci?) atraverso via Calì e raggiunge piazza Cutelli: qui il Fercolo viene girato, attraverso una manovra del cordone, e percorre via Vittorio Emanuele fino a raggiungere Piazza dei Martiri: qui si svolge uno dei momenti più toccanti della Festa, durante il quale i ragazzi diversamente abili dell’associazione “Come Ginestre” incontrano la Patrona.
Il Fercolo prosegue poi lungo le antiche mure esterne della città (ecco perchè si chiama “giro esterno”) e, dopo viale Libertà e Piazza Iolanda, raggiunge via Umberto e poi la Fiera in piazza Carlo Alberto. Nel pomeriggio il discorso dell’Arcivescovo mons. Salvatore Gristina in piazza Stesicoro (davanti ai “luoghi del martirio”) ed il rinnovo delle promesse battesimali lungo il cordone. Il Fercolo affronta poi l’emozionante “salita dei Cappuccini” e raggiunge così piazza San Domenico e la chiesa Sant’Agata la Vetere, l’antica Cattedrale di Catania.
Ormai a sera, la processione si snoda lungo via Plebiscito, via Vittorio Emanuele e piazza Palestro dove, nel cuore della notte, sono confermati i tradizionali fuochi d’artificio. Infine, via Garibaldi, piazza Dusmet e di nuovo porta Uzeda per il rientro in Cattedrale.
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04 Febbraio 2013, 22:11