19 Maggio 2012, 19:03
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Il fascino dell’entroterra. Paesini arroccati in cima alle colline. Paesaggi rurali e mete fuori dai circuiti classici del turismo di massa. Un’isola dentro un’isola. O meglio un triangolo dentro la Trinacria che racchiude tesori e sapori rimasti intatti nel tempo. Per conoscere l’ombelico della Sicilia posizionato tra Enna, Caltanissetta e Piazza Armerina, basta poco. Un’ora e mezza di auto, al massimo due, dalle città più grandi dell’Isola. La fatica verrà ripagata trovandosi all’improvviso catapultati dentro atmosfere medioevali o in villaggi remoti di periodo bizantino. Tappa obbligata: Piazza Armerina. Dove l’attrattiva principale è la Villa del Casale, la più antica rovina romana presente in Sicilia inserita nell’elenco dei beni patrimonio dell’Unesco. Dopo un lungo periodo di restyling e lavori per la copertura di mosaici e rovine, da fine maggio questo straordinario sito archeologico risalente al IV secolo tornerà ad essere visitabile nella sua interezza. “In questi 5 anni di lavori – commenta il direttore del parco della Villa romana del Casale, Guido Meli – i turisti hanno dovuto convivere con la presenza degli operai e i cantieri. E questo ha comportato non pochi disagi. Ma a breve il sito archeologico sarà sgombro e restituito nella sua interezza ai visitatori”.
La riapertura della Villa, che dista circa 5 chilometri dal paese, può essere un’occasione per apprezzare anche la bellezza di Piazza Armerina in un momento dell’anno in cui il clima mite consente di fare belle passeggiate all’aperto (anche se il caldo torrido estivo non impedisce ai piazzesi di vestire i panni di dame e cavalieri medioevali in occasione del palio dei Normanni che si tiene ogni anno il 13 e il 14 agosto). La città vecchia è ricca di chiese e palazzi antichi (il più famoso è palazzo Trigona) da ammirare anche solo dall’esterno. Merita una visita, invece, il duomo in stile barocco con un interno incentrato sui colori del bianco e del blu. E se si resta folgorati dalla bellezza della cattedrale un’idea può essere quella di alloggiare nel vicino Suite d’Autore Art hotel, un elegante albergo di sole 7 camere arredate con oggetti di design e pezzi di valore. Per una notte in suite si spende fino a un massimo di 140 euro, ma il prezzo può salire di molto se gli ospiti decidono di acquistare uno degli oggetti messi in mostra nelle suite. Una buona alternativa all’albergo di città è la campagna. Qui l’offerta non manca. A circa un chilometro dal centro si trova Villa Trigona, un 4 stelle ricavato nell’antica dimora dei nobili Trigona che oggi offre una soluzione elegante abbinata al sapore del turismo rurale. Da segnalare anche il Gigliotto, un monastero del 1300 trasformato in agriturismo (14 camere, piscina e ristorante con terrazza panoramica) che, per festeggiare la riapertura della Villa del Casale organizzerà visite guidate nella cantina della struttura con degustazione gratuita dei vini, o il B&b La Casa sulla collina d’oro, una dimora ottocentesca di 450 metri quadri con 5 camere gestita da Luciano e Maria Grazia Di Dio, entrambi appassionati di archeologia: “Mia moglie – racconta Luciano – è una guida turistica autorizzata e parla il tedesco (madrelingua), l’italiano e l’inglese. Con lei, organizziamo trasferimenti direttamente dal B&b alle zone archeologiche della zona. O ancora, per gli appassionati di acheotrekking visite nei siti siculo-greci, molto diffusi nel nostro territorio”. Tutto, senza dimenticare il gusto per i sapori tipici. La tavola della colazione è imbandita con prodotti di ogni tipo, dal pecorino ai salumi dei Nebrodi alle marmellate di agrumi.
All’indomani il tour può continuare alla scoperta dei dintorni ricchi di sorprese. “Chi sceglie questa zona della Sicilia – spiega Angela Conciauro del tour operator palermitano Vacanze by Virus – di certo mostra interesse per la storia e l’archeologia. Oltre alla villa del Casale, sono da visitare sicuramente Aidone e Morgantina (quest’ultima definita, non a torto, la Pompei sicula e raggiungibile in auto da Piazza Armerina in dieci minuti, ndr) per spingersi magari fino a Caltagirone, famosa per le sue ceramiche”.
Un’attenzione particolare meritano proprio la zona archeologica di Morgantina e il museo di Aidone, realizzato nel seicentesco convento dei Cappuccini (da vedere anche la chiesa, con un altare di legno intarsiato, e, nell’ambito del percorso di visita del museo, il chiostro e l’ex sacrestia) e inaugurato poco più di venti anni fa. È qui, infatti, che dal 17 marzo dell’anno scorso è possibile ammirare la Venere, una imponente statua alta più di due risalente al V secolo che, dopo essere stata trafugata e poi acquistata in un’asta di Londra dal Paul Getty Museum al prezzo record di 28 miliardi di lire, è finalmente ritornata nella “sua” Sicilia. “Una volta aperta la Villa del Casale – afferma Enrico Caruso, direttore del parco archeologico di Morgantina e del museo regionale di Aidone – offriremo la possibilità di acquistare un unico biglietto per visitare la Villa, il museo della Venere e l’area archeologica di Morgantina. Un modo per agevolare i turisti che, comunque, nell’ultimo anno ci hanno premiati. Basti pensare che dai 4900 visitatori del 2009 siamo arrivati a 54 mila nel 2011”.
Ma se la cultura non vi basta e avete un debole per lo shopping, allora non potete perdervi il Sicilia Outlet Village, mega-centro commerciale di griffe a prezzi scontati che si trova proprio sulla A19, all’altezza di Agira. Continuando a percorrere l’autostrada in direzione Palermo, a un certo punto dal basso potrete ammirare la bellezza di due paesi posizionati in alto che, come dei gemelli diversi, si guardano tra loro e fanno a gara per chi è il più bello. Si tratta di Calascibetta, un labirinto di viuzze sulla sommità di un costone roccioso, ed Enna alta dalla quale si domina la campagna circostante. Questo è il posto perfetto per gli amanti della vita lenta, anche se le cose da vedere non mancano. Sono in pochi, ad esempio, a sapere che vicino Calascibetta si trova un villaggio in pietra di età bizantina chiamato Canalotto. “È persino difficile da trovare perché si trova immerso nella vegetazione”, racconta Nicola Camarda, responsabile marketing di un albergo e guida turistica. “Per arrivarci, almeno la prima volta – continua Camarda, che aderisce all’associazione guide turistiche ennesi (per informazioni consultare il sito www.ennaguide.it) – è consigliabile contattare qualcuno che conosce la zona e può mostrare questo antico insediamento che, tra i boschi, conserva ancora un monastero bizantino e chiese scavate nella roccia”.
L’itinerario più classico prevede il giro per i monumenti di Enna dal castello di Lombardia alla torre di Federico II per poi arrivare al duomo al cui interno si trovano gli affreschi di Gugliemo Borremans. E per seguire i ritmi cittadini, arrivati a sera è d’obbligo una passeggiata nella centrale via Roma. Se si preferisce, invece, rilassarsi in una Spa allora si può scegliere di soggiornare al Federico II Palace hotel, posizionato ad Enna bassa.
Ultima tappa del viaggio nel cuore della Sicilia è Caltanissetta. La città offre la settecentesca cattedrale e il castello di Pietrarossa. Nei dintorni, però, si trovano alcuni castelli (a Falconara e Mussomeli) e numerose riserve (Sughereta di Niscemi, Contrada Scaleri, Lago soprano, Biviere di Gela, Lago Sfondato e Monte Conca) da non perdere. Poco fuori città anche la miniera Trabonella, un’antica zolfara di proprietà del barone Morillo che nel ’98 è passata di mano al comune nisseno. Dormire in zona non sarà difficile. A 200 metri dalla cattedrale Santa Maria La Nova si trova il Plaza hotel, un piccolo tre stelle che offre atmosfere familiari e una ricca colazione con vista sul centro storico. Atmosfere di altri tempi, invece, nel B&b Antichi ricordi che dispone di tre suite i cui nomi (la Trabonella, la Lumiera e la Pirrera) rievocano l’attività solfatara fulcro dell’antica economia locale. E se dopo tanti giri nell’entroterra siciliana si dovesse aver voglia di guardare il mare, allora non resta che dirigersi verso la costa e fare un tuffo davanti al Falconara Charming House, un ricercato boutique hotel, gestito dal barone Roberto Chiaramente Bonaro insieme con la moglie Antonella, con comode camere, colazione ricca e raffinato centro benessere.
Il gusto del viaggio…
Sarà anche stata la vostra curiosità culturale a portarvi nell’Ennese. Questo non significa però che oltre alla mente, non possiate nutrire anche il corpo. D’altronde, questa, è una vasta area ricca di materie prime di qualità, carni, verdure e oli soprattutto, ma dove arrivano pure pesci freschissimi dai non distanti mercati ittici di Catania, Gela e Licata. Le varie cucine privilegiano saggiamente la semplicità e la linearità, e si orientano – in linea di massima – verso la riproposizione di piatti della tradizione contadina, con la tecnica volta solo ad esaltare il sapore primario degli ingredienti.
In un contesto simpaticamente nazional-popolare, Mosaici da Battiato, raggiungibile a piedi dalla Villa del Casale, continua a offrire, come fa da molti anni, la sua gustosa cucina di sostanza, con piatti ricchi e abbondanti di grande e autentica piacevolezza. Raccolto, molto curato, una vera fine dimora di campagna, Al Fogher, di Angelo ed Ernesta Treno, è un punto di riferimento per chi desidera provare piatti d’autore, di terra e di mare, solidi, intensi nei sapori e ben centrati, magari sorseggiando il meglio dell’enologia italiana e internazionale. Merita una sosta, ad Enna Alta, la trattoria casalinga di Carmela e Gaetano Tilaro; fra i piatti, da non perdere la frittata di patate e cipolle di Giarratana, il mastodontico polpettone ripieno con salsa e piselli, lo squisito spezzatino di vitello e le stuzzicanti “stigghiole”. Arioso, comodo, con un salone dal soffitto slanciato, il Centrale mette tutti d’accordo con la sua affidabile tipicità; notevole la batteria di antipasti, preparati ogni giorno, davvero per tutti i gusti e le esigenze. Pesce a go-go, il punto forte del locale, e tante pietanze tradizionali e moderne, nel confortevole e attuale Antica Hostaria, nel cuore della città. Per coloro che desiderassero visitare la bella Caltagirone, storicamente città di preziose ceramiche, le due vivaci e curate salette di Coria, in centro, vi accoglieranno con la raffinata superba cucina del locale, appena insignito dell’ambita stella Michelin. Da accompagnare a una carta dei vini che soddisferà anche il wine-lover più pretenzioso.
(Sul numero di I love Sicilia in edicola tutti i contatti dei migliori posti dove mangiare e dormire nella zona)
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19 Maggio 2012, 19:03