19 Maggio 2017, 13:56
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CATANIA – Una camminata speciale, dal Castello Ursino ai Benedettini, passando per le Terme della Rotonda. Un giro tra siti museali, monumenti, strade più o meno dissestate, marciapiedi pieni di auto parcheggiate e strisce pedonali fantasma. Questo il tour che i ragazzi della Cooperativa Sociale Controvento Onlus hanno compiuto ieri pomeriggio a Catania. Controvento è una cooperativa che si occupa di inclusione sociale e inserimento lavorativo di persone con disabilità cognitiva. Il presidente della cooperativa è Daniele Casella. “Questi tipi di percorsi che facciamo con i nostri ragazzi – spiega – si concentrano su aree specifiche e sono tutte volte alla piena autonomia, andare con la Metro, prendere il bus, andare per negozi, alle poste, l’utilizzo del denaro, orientamento stradale per muoversi da casa e loro, i nostri ragazzi, sono autonomi. Per quanto riguarda le barriere architettoniche hanno le stesse difficoltà di un qualunque cittadino o quasi – continua Casella – diciamo che l’aiuto principale per loro è l’inserimento lavorativo, questo tipo di passeggiate li aiuta a conoscere meglio il territorio della città, una full-immersion nelle bellezze storiche del centro etneo”.
Insieme a Daniele Casella anche l’educatrice dell’ AIPD (Associazione Italiana Persone Down) di Catania Angelica Mavica: “Abbiamo una stretta collaborazione con la Cooperativa Controvento, portiamo avanti il progetto lavoratore a 6 stelle che nasce dalla volontà dell’inserimento dei ragazzi affetti da sindrome di down nel mondo del lavoro – aggiunge Mavica – il sud ha la più bassa percentuale di inserimenti nel campo lavorativo dei nostri ragazzi, a Catania uno solo lavora e si è inserito senza aiuti esterni, ma tra qualche mese saranno 4 i ragazzi della Cooperativa Controvento che riusciranno ad inserirsi in una grossa struttura alberghiera etnea, grazie alla straordinaria sensibilità e l’aiuto esterno del proprietario al quale è stato presentato il progetto e da un anno i nostri ragazzi seguono dei corsi specifici per l’inserimento nel lavoro all’interno di una struttura ricettiva, dove, i compiti sono svariati e più adatti a loro”.
La passeggiata dei ragazzi di Controvento si inserisce all’interno dell’iniziativa “Insuperabile Catania: progetti, soluzioni, e strategie per migliorare la qualità della vita urbana dei disabili”. Si tratta di una campagna (call for papers) lanciata a progettisti, associazioni e creativi per la realizzazione di idee, soluzioni e strategie che possano migliorare la qualità della vita dei disabili in città. Il coordinatore della “call for papers” (un invito) è Gaetano Manuele: “E’ un progetto che vuole dimostrare come dal basso, a costo zero e sfruttando i social network, si possano coinvolgere i cittadini nella segnalazione delle barriere architettoniche a Catania. In collaborazione con Città Insieme, Controvento, Facciamo Centro, Guide Turistiche Catania, Mobilità Catania, Mobilità Sostenibile, Officine Culturali, Legambiente e la collaborazione e patrocinio dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) – continua Manuele – valuteremo le soluzioni proposte e inviate all’indirizzo mail insuperabilecatania@yahoo.it entro le 23,59 di giorno 9 giugno 2017”.
Tutte le “call”, valutate da un comitato scientifico, con le finalità del progetto verranno inserite in un report che sarà consegnato all’amministrazione comunale. Il bando per partecipare è possibile scaricarlo all’indirizzo http://insuperabile-catania.blogspot.it/2017/04/la-call-ed-il-regolamento.html oppure https://www.professionearchitetto.it/concorsi/notizie/23814/inSUPERabile-Catania-come-si-puo-migliorare-la-qualita-della-vita-dei-disabili-negli-spazi-pubblici-della-citta.
“Catania è una città poco accessibile – continua Gaetano Manuele – gli spazi non vengono sfruttati come dovrebbero”. Presenti alla passeggiata “particolare” anche Andrea Urzì di Facciamo Centro e Giusi Belfiore presidente delle Guide Turistiche Catania che hanno accompagnato i ragazzi di Controvento nei siti di interesse culturale e storico con un occhio particolare alle barriere architettoniche e alle difficoltà che incontrerebbe un disabile nello stesso percorso.
“Se vogliamo una città vivibile non possiamo trascurare le barriere architettoniche – sottolinea Andrea Urzì – una mamma con carrozzina e il suo bimbo qua non si può muovere e non solo per fare il giro culturale, ma per fare la spesa, per andare dal dottore, un contesto urbanizzato male – continua Urzì – dove le auto sono le padrone delle strade e gli uomini diventano disturbatori, non funziona più, abbiamo esagerato noi non siamo per la chiusura del centro storico, ma per l’apertura del centro storico alle persone”. Giusi Belfiore gli fa eco: “Catania è stata una delle prime città a pedonalizzare il centro storico, ma poi tutto è stato un po’ tralasciato è diventata una lotta con le auto che per evitare le file percorrono tutte le vie e viuzze alternative creando traffico, confusione e improbabili parcheggi. Sfruttare i bus-terminal in maniera diversa – sottolinea Giusi Belfiore – evitando che tutte le piazze diventino parcheggio, ricordiamo che le nostre “piazze” servivano come punti di raccolta per eventi catastrofici come il terremoto, l’avevano pensato già gli architetti del Settecento”.
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19 Maggio 2017, 13:56