14 Maggio 2017, 08:57
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CATANIA – Perdere una sorella, una figlia, un’amica. Una confidente o “semplicemente” una collega della quale, magari, ignoravi il nome nonostante la incontrassi ogni giorno a lezione. Sempre alla stessa ora, con gli appunti in mano, tra i corridoi della facoltà. Perdere una sorella, una figlia, un’amica una sera d’estate, nel momento in cui tutto sembra perfetto. Quando le luci sul golfo di Taormina inaugurano una notte spensierata dopo mesi scanditi dal ritmo di pagine da sfogliare. Una dopo l’altra, con il desiderio sempre più forte di arrivare al traguardo “laurea”.
E all’improvviso un’autostrada si trasforma in un’arma che ferma per sempre l’esistenza di Ornella. La 24enne di Tremestieri, vittima di un incidente stradale di rientro da una serata in discoteca. A causarlo, di primo acchito, “un probabile stato di ebbrezza” del conducente alla guida del veicolo che ha generato l’impatto con l’auto sulla quale viaggiavano Ornella, la sorella gemella Barbara e altri due amici. Un probabile stato di ebbrezza presto identificato in un tasso alcolemico di 1.4 g/l. Per intenderci, il triplo rispetto al limite massimo consentito dalla legge. E così, il mondo cade a pezzi in un istante e ricostruirlo sembra un’impresa troppo ardua.
“Sono stati mesi particolarmente duri – racconta Claudio Condorelli, fratello maggiore di Ornella – sia per la mia famiglia, sia per tutti coloro che avevano imparato ad amarla frequentandola. Non è facile fartene una ragione specialmente quando la vita ti ha donato una sorella come lei, precisa, dedita allo studio, sempre sensibile alle esigenze altrui. Ricordo che aveva da poco superato uno degli scogli più difficoltosi per gli studenti di Medicina: la farmacologia. Era tornata a casa con il sorriso, dicendo: ‘da oggi è come se fossi già laureata, non mi spaventa più nulla!’ E da lì a poco la tragedia. Una tragedia che coinvolge, in primis, la mia famiglia ma anche quella del ragazzo che ha causato l’incidente”. In atto c’è difatti un processo che vede il giovane di Biancavilla, trovato quella notte con elevato tasso alcolemico, accusato di omicidio stradale.
I mesi passano e un giorno Claudio, navigando su Facebook, si imbatte su una campagna social: #ioguidoebasta. Ad averla ideata, a sua insaputa, gli amici suoi e delle sorelle. Gli stessi che hanno voglia di lottare per provare a dare un senso a ciò che stenta ad averne uno. “La mia reazione – commenta – è stata di sorpresa e tanta commozione. Creare un’iniziativa di sensibilizzazione alla sicurezza stradale è un gesto nobile perché, oltre a rendere vivo il ricordo di mia sorella, contribuisce ad aprire gli occhi. Un’auto, questo mezzo che pesa dall’uno alle due tonnellate, può diventare uno strumento perfetto per rovinare intere famiglie. Noi vogliamo rivolgerci soprattutto ai più giovani andando oltre le parole”.
Da un mese, infatti, la campagna #ioguidoebasta è stata inglobata all’interno dell’associazione “Ornella Condorelli Onlus” dedicata alle vittime della strada. Diverse già le iniziative in programma. “Precedentemente – spiega Claudio – abbiamo partecipato ad eventi fieristici, ad esempio alle ultime edizioni del Pop up Market, che ci hanno permesso di far conoscere la nostra realtà contribuendo alla raccolta fondi per l’acquisto, prima di tutto, di un dispositivo ottico in grado di simulare la reale distorsione visiva generata da un abuso di sostanze alcoliche. Il nostro intento è, infatti, quello di proporre agli istituti di istruzione secondaria di primo e secondo grado progetti socio-educativi volti a far comprendere agli studenti, in modo interattivo e con i propri occhi, la pericolosità di una guida irresponsabile”. La stessa che, spesso, non guarda in faccia nemmeno chi responsabile lo è sempre stata.
“Ornella – ricorda Roberta Russo, amica delle due gemelle Condorelli – aveva un senso del dovere ineguagliabile per una ragazza della sua età. – Quando uscivamo o andavamo alle feste, nonostante fosse più piccola di me di ben 7 anni, era quella più giudiziosa! Amava cucinare, in particolare i dolci, si prendeva cura dei suoi gatti e si organizzava per dare il meglio conciliando i suoi impegni di studio con tutto il resto. Ricordo ancora il suo sorriso il giorno del mio matrimonio quando, con Barbara e altre amiche, mi hanno dedicato un balletto estremamente ironico e divertente come lei”.
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14 Maggio 2017, 08:57