09 Ottobre 2010, 13:21
1 min di lettura
“La commissione d’inchiesta sulla magistratura? Inutile dire che noi saremmo contrari”. Fabio Granata, parlamentare di Fli e vicepresidente della Commissione antimafia, presente sul palco del Festival della legalità, non va per il sottile, e risponde a distanza, con queste parole, alla proposta avanzata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “Commissione d’inchiesta? Non scherziamo. Noi ci metteremmo di traverso. Ma sono certo – ha aggiunto – che alla fine questa cosa non si farà”.
Restano sullo sfondo di queste dichiarazioni, però, da un lato le tensioni tra “pezzi” del (dell’ex?) Pdl, e anche le ormai annose questioni riguardanti il rapporto in Italia tra magistratura e politica. “Quello che è incredibile – ha aggiunto Granata – è che oggi, il Presidente del Consiglio, invece di dare appoggio ai pm che lavorano in condizioni difficilissime e rischiano in prima persona, come il qui presente Giuseppe Pignatone, proponga queste cose assurde”. E questa “contraddizione” viene esplicitata subito dopo: “Non possiamo di certo negare, e di questo siamo felici, che sul piano
degli arresti e delle confische dei beni ai mafiosi si siano fatti, in questi ultimi anni, grossi passi avanti. Ciò che non capisco è come mai il governo si attribuisca successi che sono invece delle forze dell’ordine e delle Procure. Quello stesse Procure, tra l’altro, che vengono costantemente attaccate dal presidente del Consiglio. E la richiesta di questa commissione d’inchiesta sui magistrati, infatti, è solo l’ultimo di questi attacchi”.
Pubblicato il
09 Ottobre 2010, 13:21