Una domenica con gli ex Pip: | “Non abbiamo niente da perdere”

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17 Giugno 2013, 07:53

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PALERMO – Sole cocente, temperature in rialzo, nessuna nuvola all’orizzonte: in una domenica mattina che a Palermo profuma già d’estate c’è chi va al mare, chi passeggia per il centro tenendo per mano i propri bimbi e chi, invece, continua senza sosta la propria forma di protesta contro il governo regionale. E’ il caso di un centinaio di ex pip che, da mercoledì scorso, affollano la zona antistante la sede Rai di viale Strasburgo. I manifestanti ancora una volta lanciano un grido d’aiuto alle istituzioni che, fin adesso, sembrano rimanere “sorde” al problema vissuto dall’intero bacino, figlio del progetto degli anni Novanta “Emergenza Palermo”.

Il clima di fuoco non pare smorzarsi neppure nel giorno del riposo familiare. Già, perché “non abbiamo nulla da festeggiare e non riusciamo più a portare un tozzo di pane in tavola” raccontano i lavoratori della Social Trinacria che, da giorni, portano avanti il sit-in a oltranza. “Presidente, di appelli ne sono stati fatti tanti ma con grande rammarico possiamo dire di essere stati abbandonati da un’amministrazione regionale che non si preoccupa dei propri figli – sentenzia Giuseppe Spicuzza, uno dei manifestanti presenti – Le sue parole, ormai, sono musica andata a male per le nostre orecchie. Siamo di fronte a un problema sociale di ingente portata ma lei non se ne cura affatto e, caro governatore, vorrei ricordarle che ci sono famiglie che vivono in condizioni di totale indigenza e penuria. Ora mi chiedo.. dove sono finite tutte le belle parole, le rassicurazioni, i sorrisi dispensati in campagna elettorale? Si ricordi dei suoi cittadini”.

Ma le parole che fino a pochi istanti prima, rivolgendosi alla giunta targata Crocetta, avevano assunto le sembianze di lame taglienti sembrano spezzarsi in gola quando l’attenzione viene spostata sui disagi e sulle difficoltà affrontate dall’alba al tramonto. “La situazione è ormai drammatica, non riusciamo più a vivere e a gioire della serenità familiare. Oggi è domenica e noi siamo qui con le nostre mogli e i nostri piccoli per gridare insieme che non possiamo andare avanti in questo modo, siamo disperati – tuona Salvatore Castelli, che stringe forte la mano della propria bimba -. Dovremmo essere al mare in questa calda giornata per far divertire i bambini e invece li abbiamo portati qui, non poterli rendere felici è un tonfo al cuore. Non mi vergogno di dire che andando al supermercato non riesco a mettere nulla nel carrello, a stento con qualche euro racimolato grazie a parenti e amici compro un pacco di pasta”.

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Tra gli ex pip, inoltre, continua imperterrito la propria personale forma di contestazione anche Francesco Cecala. L’uomo, come raccontato già qualche giorno fa da Livesicilia, ha ben pensato di incatenarsi rifiutando acqua, cibo e medicine pur essendo cardiopatico. Nessun liquido o sostanza, ormai da più di novantasei ore, viene ingerito da Cecala che in questi giorni ha accusato ben due mancamenti. L’ultimo, in ordine di tempo, risale a ieri notte e nonostante il pronto intervento del 118 l’uomo ha deciso di non interrompere la protesta rimanendo attaccato al tronco d’albero posto di fronte i cancelli della Rai: “Io da qui non intendo scollarmi, il lavoro è necessario e senza di esso la mia vita è inutile – saetta a chiare lettere l’ex pip -. So di mettere a rischio molto ma proseguirò a oltranza fin quando non otterrò garanzie certe ed immediate sul mio futuro”.

 Le ore passano, il sole continua a bruciare ma i visi e gli occhi, ormai stanchi, sembrano voler gridare più di quanto la lingua riesca effettivamente ad articolare. L’unica certezza, al momento, è che il destino di circa tremila famiglie è sull’orla di un baratro e il futuro è ancora tutto da riscrivere.

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17 Giugno 2013, 07:53

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