08 Agosto 2018, 11:50
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PALERMO – Quattrocento euro per farsi spezzare una gamba, 300 per un braccio. Erano queste le tariffe dell’orrore. Gente disposta a sopportare un dolore tremendo pur di incassare la parte di una truffa ai danni delle assicurazioni. Erano gli spiccioli dei lauti incassi che 11 persone fermate stamani dalla squadra mobile (leggi qui i nomi) speravano di incassare. Una speranza stoppata dai poliziotti che sono riusciti ad evitare che le compagnie pagassero premi fino a 150 mila euro. In alcuni casi, però, l’incasso è avvenuto. E poi ci sono decine di incidenti che potrebbero essere sfuggiti alle indagini.
È nella disperazione di una città che affonda l’indagine della Procura della Repubblica di Palermo. I finti incidenti, ma con dolore vero, hanno avuto per protagonisti disoccupati che vivono in condizioni di povertà, tossicodipendenti, alcolisti, persone con problemi psichici. È nelle fasce più disagiate che veniva pescata la disponibilità a partecipare al grande imbroglio.
Le indagini hanno consentito di smascherare una decina di finti incidenti. Il caso più grave ha riguardato un tunisino, Hadri Yakoub, 34 anni, trovato morto per strada lo scorso 9 gennaio. A prima vista sembrava un normale incidente stradale. E invece si è capito che le fratture multiple della tibia e del perone erano incompatibili con il sinistro denunciato. Qualcuno gliele aveva provocate altrove prima di abbandonarlo sul manto stradale.
Quando le vittime sono state convocate dai poliziotti hanno ammesso le lesioni venivano procurate con dei pesanti dischi di ghisa del tipo di quelli utilizzati nelle palestre. Solo in alcuni casi il dolore veniva alleviato dalla somministrazione di anestetico procurato, secondo l’accusa, dalle infermiere del reparto di neurologia dell’ospedale civico Antonia Conte, arrestata assieme al marito. Le vittime dei finti incidenti venivano accompagnate in ospedale per controllare se il loro silenzio avesse retto alle domande dei sanitari.
Il video delle intercettazioni.
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08 Agosto 2018, 11:50