27 Gennaio 2015, 19:30
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PALERMO – Sembra essere bastata una sola giornata, la seconda del girone di ritorno, per ribaltare la situazione delle due siciliane di serie B, almeno sul piano psicologico e dell’umore. Trapani è stata, per quasi tutto il girone di ritorno, l’isola felice del campionato cadetto: gioco spettacolare e divertente, gol a grappoli (sia fatti che subiti) e una posizione di classifica sempre almeno a ridotto della zona playoff, con diverse settimane trascorse addirittura ad un’incollatura dalle prime due posizioni, quelle che valgono l’ingresso diretto nell’Olimpo della serie A. Catania, invece, ha tirato un grosso sospiro di sollievo con l’arrivo del nuovo anno, visto che quello appena concluso ha portato agli etnei la dolorosa retrocessione in cadetteria e una prima parte di stagione da incubo, iniziata con i migliori propositi di una pronta risalita nella massima serie ma che si è convertita in una lotta per la sopravvivenza, impensabile almeno alla vigilia del nuovo campionato. Eppure, in 90 minuti sembra essere cambiato tutto, o quasi.
In casa granata sembra essere venuto meno l’elemento fondamentale per una prima parte di stagione da sogno, ovvero la serenità. E questa metamorfosi, o quantomeno gran parte di essa, è da legare principalmente alla riapertura del mercato, che sembra aver portato via certezze fin qui solidissime per il gruppo guidato da mister Boscaglia. In primis il caso Terlizzi, con l’esperto difensore laziale che è stato escluso dalla rosa dei giocatori disponibili per le gare ufficiali, e che sembra ormai sul piede di partenza, anche se manca poco meno di una settimana alla chiusura del mercato di riparazione. La difesa ha risentito in maniera clamorosa dell’assenza del proprio pilastro, tanto che nel giro di sette giorni sono arrivati altrettanti gol subiti nelle sfide contro Pescara (in casa) e Vicenza. E poi c’è la situazione relativa al futuro di Matteo Mancosu, il quale è rientrato in squadra proprio all’inizio del nuovo anno, dopo un lungo stop, e non è riuscito a contribuire in maniera produttiva nelle prime gare del 2015. Come se non bastasse, la cessione del bomber sardo, paventata a lungo dopo lo scampato pericolo della scorsa estate, si è materializzata: il Bologna ha portato via Mancosu al Trapani, e con lui hanno lasciato la formazione granata anche 55 reti in 98 gare ufficiali, per due anni e mezzo che nessuno dimenticherà.
Diametralmente opposta la situazione in casa Catania, che al contrario dei “cugini” granata ha tratto grande giovamento dalla finestra di mercato di riparazione. Sono arrivati otto giocatori, che hanno rinforzato ogni reparto e soprattutto sono tutti italiani, per una condicio sine qua non posta dal nuovo direttore sportivo Delli Carri per condurre queste quattro settimane dedicate al mercato. Così, mister Marcolin ha potuto contare su un nuovo plotone di giocatori, decisamente più abituati a lottare e a sudare sette camicie, a differenza della colonia argentina che, inevitabilmente, è stata posta ai margini della squadra e giorno dopo giorno ha perso dei pezzi, apparsi in un primo momento fondamentali per la risalita del club. E i risultati sono finalmente arrivati, almeno inizialmente, con il rotondo 4-0 che i rossazzurri hanno inflitto al malcapitato Pro Vercelli. Qualcuno potrà dire che una rondine non fa primavera, ma se gli etnei hanno fornito una prova così convincente, nonostante l’arrivo di tanti giocatori che non hanno ancora trovato la piena amalgama e devo ancora comprendere del tutto gli schemi del loro allenatore, è difficile pensare che il poker di venerdì scorso resterà un episodio isolato.
Il prossimo weekend sarà cruciale per entrambe le formazioni siciliane: il Trapani orfano di Mancosu andrà a fare visita al fanalino di coda Cittadella, apparso però in salute come dimostra il blitz dello scorso weekend ad Avellino; il Catania ospiterà al “Massimino” il Perugia, in quello che possiamo definire uno scontro diretto in piena regola, visto che gli umbri sono ad un solo punto di distacco dalla zona playoff, divenuto il reale obiettivo degli etnei nonostante ci siano sette punti da recuperare e soprattutto almeno dieci formazioni da scavalcare. Una giornata fondamentale per i destini dei granata e dei rossazzurri, da vivere con mente fresca e cuore caldo.
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27 Gennaio 2015, 19:30