07 Novembre 2012, 10:27
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WASHINGTON – “Ho i voti per vincere”. L’annuncio era arrivato qualche ora prima dello spoglio. Ma più che due uomini, il democratico Barack Obama e il repubblicano Mitt Romney, a sfidarsi sono state due “visioni” del mondo. E gli americani hanno scelto di riconfermare il presidente degli Usa, hanno scelto la “via difficile” di Obama, che torna a sedersi da vincitore alla Casa Bianca.
Le convention – Tutto, infatti, era iniziato da una sedia vuota: quella che Clint Eastwood aveva intervistato di fronte alla platea degli elettori di Mitt Romney, il giorno in cui il repubblicano aveva ufficializzato la sua candidatura. Il noto attore e regista americano aveva rivolgendosi alla sedia poneva delle domande a Obama, un Obama assente, secondo Eastwood, un Obama che non aveva mantenuto le promesse. Eppure a promettere quel giorno fu Romney, con l’annuncio di 12 milioni di nuovi posti di lavoro e di un futuro luminoso a tutti i giovani spazzando via i timori dei più anziani di poter rimanere senza pensione.
“Questa sedia è occupata” aveva risposto Obama con un tweet, ancora prima di accettare la nomination a candidato in corsa per le presidenziali. Poi la conferma è arrivata, a una settimana di distanza dall’annuncio di Romney. A Charlotte nel North Carolina Obama aveva avvertito i suoi elettori, in un discorso che i media avevano definito quasi messianico: “Non mi avete eletto perché vi dicessi cosa volevate sentirvi dire. Mi avete eletto perché vi dicessi la verità, e la verità è questa – aveva detto Obama – Servirà più di qualche anno per superare gli ostacoli. La strada che vi offro è probabilmente la più difficile – aveva detto Obama – ma ci porterà in un posto migliore. Visto chiedendo di scegliere il futuro”.
I dibattiti – Eppure dopo il primo confronto tra i due sembrava che per Obama si stesse preparando una strada tutta in salita ancora prima della vittoria. All’università di Denver nel Colorado, Romney ha mostrato il suo volto moderato, nella speranza di conquistare gli indecisi, tornando indietro su alcuni passaggi che lo avevano fatto forte durante le primarie del partito, negando per esempio di voler alleggerire le tasse per i più ricchi. In quell’occasione Obama era riuscito a rispondere solo timidamente agli attacchi di Romney. La soluzione ai 23 milioni di disoccupati creati da Obama poteva offrirla solo lui, il “creatore d’imprese”.
“Un contorsionista del Cirque du Soleil” l’avrebbe poi etichettato Bill Clinton, aperto sostenitore della campagna elettorale di Obama, perché ancora più estremista di Bush. Un attacco del presidente degli Usa partito durante il secondo confronto a Hempstead, vicino a New York, dove Obama ha messo da parte la performance “opaca” di Denver. Un dibattito in cui sono scoccate scintille e che lo aveva fatto risalire nei sondaggi: “Il presidente è tornato” aveva detto qualcuno. E su posizioni moderate, Romney si è mosso anche nell’ultimo confronto sulla politica estera, in Florida, dove il repubblicano si è quasi limitato a concordare con le scelte di Obama, che però andavano compiute prima e con maggiore convinzione. Da lì il presidente degli Usa era uscito ancora a testa alta, ma dai sondaggi la partita tra i due era ancora tutta da giocare. I numeri – Ma numeri importanti non sono arrivati solo dai sondaggi.
Secondo gli analisti il presidente avrebbe speso per la seconda parte della campagna un totale di 345 milioni di dollari, sui 229 di Romney. Ed è on line che i due sfidanti hanno deciso di investire. Più del doppio del 2008 è stato speso in inserzioni sul web: il 251% in più rispetto alle elezioni del 2008. E anche qui proprio Obama avrebbe sborsato quasi il doppio del candidato repubblicano: 52 milioni di dollari. Le lobby che più di tutte hanno sostenuto Romney sono state quelle dei settori economici pensionistici e lavorativi, mentre a finanziare Obama sono state quello dell’educazione e il settore legale. Una parte dei finanziamenti è però rimasta in ombra fino alla fine: non sono stati dichiarati il 4 per cento per Obama e il 14 per cento dei fondi di Romney. Le gaffe di Romney – E proprio durante la sua raccolta fondi, Mitt Romney è caduto in una gaffe che ha sicuramente aiutato il presidente degli Stati uniti nella competizione elettorale. “Metà degli americani pensano di essere delle vittime” che pensano “di avere diritto all’assistenza sanitaria al cibo, alla casa” e che voteranno per Barack Obama. A parlare era stato proprio Romney sorpreso da una telecamera nascosta della rivista Mother Jones. A due giorni fa risale l’ultimo scivolone del repubblicano, durante il comizio in Ohio:”Perdere contro Barack Obama è possibile, ma non è probabile che il presidente uscente vinca le elezioni”.Difficile dire anche dopo la vittoria di Barack Obama, se alla fine gli americani gli hanno dato ragione
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07 Novembre 2012, 10:27