13 Marzo 2011, 13:12
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Sarebbe il portatore sano della linea “intransigente” ma che, per lui, è semplicemente l’unica possibile. Alessandro Calì, ex presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo – secondo quanto riportato in una articolo di Repubblica a firma di Enrico Bellavia – è stato vittima di una pesante intimidazione nella sua casa di Mondello. A fuoco è andato il suo Suv della Bmw, posteggiato davanti casa. Era già stato cosparso di benzina e la molotov scagliata contro la vettura doveva servire da miccia. Ma l’auto, per una serie di circostanze fortuite, non è esplosa. Nel cancello di casa sua una croce disegnata con la vernice rossa. Un sinistro avvertimento.
La storia di Calì, infatti, è segnato da quel passaggio nel 2008 quando da presidente dell’Ordine degli Ingegneri ha promosso la radiazione di Michele Aiello, il “re mida” delle cliniche private, uno dei personaggi principali della vicenda delle “talpe alla Dda” che è giunta al giudizio definitivo nei mesi scorsi. Calì si è cominciato a muovere sin dall’indomani della condanna in primo grado di Aiello. Ciò gli ha anche comportato uno scontro con l’ala più ‘tradizionalista’ dell’Ordine con conseguenti dimissioni.
Il fatto è accaduto domenica scorso ma solo oggi è stato reso pubblico. Il caso, infatti, è finito nel tavolo del comitato per la sicurezza pubblica del prefetto Giuseppe Caruso che ha adottato alcuni provvedimenti per tutelare Calì.
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13 Marzo 2011, 13:12