Una spiaggia per cani e padroni, ma la Regione ha detto "no"

Una spiaggia per cani e padroni | Ma la Regione ha detto “no”

L'idea prevedeva l'utilizzo detenuti per pene lievi. Ma arriva lo stop della burocrazia.

PALERMO – Una spiaggia per cani, la prima a Palermo, in cui far lavorare persone condannate a pene lievi per favorirne l’impiego in attività di utilità sociale. E’ l’idea di un gruppo di cittadini che da due anni combattono con la burocrazia comunale e regionale per realizzare un progetto dai tanti risvolti. L’idea è piaciuta alla Lega del cane di Palermo che già gestisce il canile della Favorita e che ha stipulato una convenzione con il Tribunale di Palermo e l’Uepe, Ufficio esecuzione penale esterna, che prevede proprio l’impiego volontario di condannati a pene lievi in attività di utilità sociali alternative alla pena. Il progetto sarebbe una boccata d’ossigeno per i tanti proprietari di cani della città che rischiano multe salate se portano i loro animali in spiaggia. L’idea sembrava avviata verso una conclusione positiva, finchè non ci si è messa in mezzo la burocrazia. Il tavolo tecnico convocato dal Comune di Palermo attraverso un pool di esperti, tecnici, addestratori, amministratori comunali, aveva pensato a una soluzione. L’idea era sfruttare un’area libera, prima gestita dall’Aeronautica, che si trova nella zona dell’Addaura. Lo spazio sarebbe stato destinato per 30-40 giorni ai cani e ai loro padroni senza esborsi da parte del Comune. A montare le strutture rimovibili necessarie, a pulire la zona e a curarsi della manutenzione sarebbero stati i volontari. A carico dell’amministrazione ci sarebbe stato solo il costo dell’utenza relativa al consumo dell’acqua. L’area inoltre sarebbe stata usata allo scopo solo per alcune ore al giorno e volontari avrebbero curato la pulizia dello spazio. Un’idea già realizzata in altre città siciliane come Messina e Catania ora ferma all’assessorato regionale al Territorio. Dalla Regione infatti è arrivato il no all’uso del tratto di costa individuato e il suggerimento a cambiare zona. Peccato che nelle aree indicate ci sia il divieto di balneazione. (ANSA).


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