25 Marzo 2017, 10:03
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CATANIA – L’avvocato catanese Antonino Drago, imputato nel processo Brotherhood, finisce ai domiciliari con l’accusa di estorsione. E’ arrivata il 23 marzo scorso la conferma della Corte di Cassazione dell’ordinanza del Tribunale del Riesame che in accoglimento del ricorso della Procura disponeva la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il Gip, lo scorso giugno, aveva invece rigettato la richiesta avanzata dai pm Rocco Liguori, Raffaella Vinciguerra e Giuseppe Sturiale riqualificando il reato in “esercizio arbitrario delle proprie ragioni attraverso violenza e minaccia”. La Guardia di Finanza ha eseguito la misura cautelare emessa dal Tribunale di Catania Quinta Sezione Penale che ha come destinatario anche Antonino Finocchiaro, accusato di estorsione.
L’inchiesta Brotherhood è quella che ha portato l’estate scorsa in manette sei persone tra le quali Aldo Ercolano, ritenuto il nuovo reggente della cosca. A Catania è in corso il processo abbreviato e a breve si aprirà il troncone ordinario. Nelle aule del Tribunale si sono sviscerati i legami tra gli esponenti della Massoneria e Cosa Nostra e inoltre sono stati esaminati gli episodi estorsivi scoperti dalla Finanza.
E’ nel filone investigativo sulle estorsioni che si inquadrano le figure di Antonino Drago e di Antonino Finocchiaro, “legato da vincoli di parentela con il clan mafioso Santapaola-Ercolano”. Il secondo sarebbe stato componente di una “squadra” ingaggiata dall’avvocato Drago “per ottenere il pagamento di somme relative all’affitto di un immobile di sua proprietà. L’inquilino dell’immobile – scrivono gli inquirenti – per il mancato pagamento di una rata d’affitto pari a euro 450 è stato costretto a lasciare l’appartamento ed ha ricevuto da Drago la richiesta estorsiva di una somma superiore”.
Il professionista catanese si sarebbe rivolto “al Finocchiaro per costringere il suo ex inquilino, mediante minacce, anche implicite, di gravi ritorsioni contro l’incolumità personale, a consegnargli un assegno pari a mille euro”. A completare il quadro probatorio le dichiarazioni della vittima da cui emerge “la piena consapevolezza dell’avvocato Drago dei metodi “poco ortodossi” utilizzati dal Finocchiaro”.
Il Tribunale ha considerato Drago caratterizzato da “un profilo personologico assolutamente allarmante” e da “un’inconcepibile e radicata contiguità con ambienti di criminalità organizzata”, mentre il Finocchiaro è un “soggetto dedito all’agire illecito avvalendosi della forza di intimidazione promanante dalla sua vicinanza parentale alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano”. Per questi motivi “ha ritenuto assolutamente attuali le esigenze cautelari” eseguiti dalla Guardia di Finanza.
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25 Marzo 2017, 10:03