11 Agosto 2013, 00:51
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Una telefonata, una sola telefonata e la tua vita cambia per sempre. È quella telefonata che hai sempre temuto dal primo istante in cui la tua creatura è venuta al mondo.
Una telefonata e la tua vita bella, caotica, indaffarata, serena si trasforma in un incubo.
Una telefonata e anche se nessuno te lo dice chiaramente, intuisci subito una orribile verità: tuo figlio è morto!
MORTO, una parola difficilissima da pronunciare, ma che sarai costretto ad usare contro la tua stessa volontà.
MORTO, cosa significa questa parola, cosa ha a che fare con la tua creatura? Mille domande e nessuna risposta. Il dolore ti travolge e anche i testi sacri non riescono a lenire la tua sofferenza. Scopri la natura di alcune espressioni che hai usato fino a quel momento senza capirne il senso più profondo: dolore viscerale, sì, è proprio dalle viscere che sale il malessere che ti attanaglia.
Sei sommersa da mille sentimenti contrastanti; da quella telefonata dovrai rimettere in piedi lentamente, faticosamente, dolorosamente i cocci della tua vita, ritrovare un nuovo equilibrio, perché il centro della tua vita, il fulcro della tua esistenza non è più con te.
Scoprirai tante cose sconosciute di te stessa, angolature e sfumature della personalità che ti sorprenderanno e a volte non ti piaceranno, anche il tuo partner ti sembrerà uno sconosciuto, perché il dolore ti cattura e ti trasforma. Hai paura del dolore e cerchi di difenderti in ogni modo, anche se a volte non trovi la forza di contrastarlo.
In un incessante travaglio interiore ti chiedi perché è successo, perché proprio a lui, così giovane, bello, così pieno di amore e di futuro, e piano piano cominci ad intravedere i primi segni di una risposta,
Se non fosse mai nato e soprattutto se non fosse morto così precocemente, forse non avresti mai concretamente deciso di pensare ad un progetto di solidarietà che può cambiare il destino di altre creature.
Altri bambini, ragazzi, giovani potranno avere un futuro migliore grazie alla tua creatura. Ognuno può trovare una diversa formula per onorare i propri cari: un’associazione benefica, un progetto di solidarietà a favore del terzo mondo, un affido, un’adozione. Ma ancora una volta ti rendi conto che dietro a tutto ciò c’è la tua creatura, ancora una volta capisci che il tuo motore, la fonte della tua energia, la tua speranza di vita è sempre la stessa: tuo figlio!
Cari Teresa e Angelo, coraggio! All’inizio ho cercato di confrontarmi con altri genitori che avevano vissuto la stessa esperienza, ma poi sono fuggita, perché il loro dolore si sommava al mio e non sapevo se e quanto avrei potuto resistere, ma ora so che possiamo e dobbiamo vivere con coraggio e dignità, realizzando un nuovo progetto di vita in onore delle nostre meravigliose creature. Vi abbraccio!
Una mamma
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11 Agosto 2013, 00:51