06 Luglio 2015, 17:21
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PALERMO – Usare i fondi europei per rilanciare i sette siti Unesco della Sicilia, tra cui anche l’arabo-normanno, fresco di riconoscimento, per investimenti pari a 70 milioni di euro, che si aggiungeranno ai 135 già spesi sino a oggi per Palermo, Monreale e Cefalù. A snocciolare le cifre è stato l’assessore regionale ai Beni culturali, Antonio Purpura, nel corso della gremita conferenza stampa al Castello della Zisa indetta per commentare la vittoria ottenuta a Bonn.
Presenti i tre sindaci, ovvero Leoluca Orlando di Palermo (nella doppia veste di presidente del comitato di pilotaggio), Piero Capizzi di Monreale e Rosario Lapunzina di Cefalù, oltre a Purpura, alla collega di giunta al Turismo Cleo Li Calzi, al presidente della fondazione Unesco Gianni Puglisi e al direttore di quella per la Sicilia Aurelio Angelini. Relatori d’eccezione per brindare al riconoscimento da parte dell’Unesco che, a conti fatti, dovrebbe portare nel palermitano almeno il 30% di turisti in più, oltre a cospicui investimenti.
Il comitato di pilotaggio si riunirà solo domani per fare operativamente il punto sul piano con cui rilanciare il sito, ma oggi la scena è stata per i ringraziamenti, il video del riconoscimento ufficiale e per coronare un progetto partito anni fa grazie, ed è stato Orlando a ricordarlo, grazie anche all’impegno di Tonino Russo. “Lui ci credeva quando non ci credeva nessuno, nemmeno io – ha detto il primo cittadino – il riconoscimento è un vantaggio per tutti, anche per qualche incivile che vorrebbe parcheggiare il suv sotto casa”. Orlando ha anche annunciato l’avvio di contatti con i siti Unesco di tutto il mondo.
Dal 2000 al 2013 la Regione ha speso 135 milioni solo per l’itinerario arabo-normanno, prima ancora che venisse riconosciuto (104 per Palermo, 6 per Cefalù e 23 per Monreale), mentre per gli altri siti gli investimenti fatti ammontano a quasi 6 per le Eolie, 40 per la Val di Noto, quasi 150 per Siracusa, un centinaio per Agrigento, 34 per Taormina e 44 per l’Etna. La sfida adesso sarà collegare tra loro i monumenti arabo-normanni, e per questo il sindaco Capizzi ha lanciato l’idea di una pedonalizzazione di corso Calatafimi e del ripristino del collegamento ferroviario tra Monreale bassa e piazza Lolli a Palermo.
Purpura ha anche annunciato la candidatura di Mozia e il collegamento dei sette siti esistenti ad altre zone vicine, come Solunto, Imera e valle dell’Halesa per Palermo. “L’Unesco tende a riconoscere sempre meno siti, la vera sfida è la loro custodia e valorizzazione”, ha spiegato l’assessore.
“Così come la storia ci chiedeva – afferma Ardizzone – abbiamo liberato piazza del Parlamento dalle auto. Il prossimo impegno è quello di ridare decoro a una delle aree più belle del centro storico palermitano, sostituendo l’asfalto con una pavimentazione adeguata e consentendo, nel contempo, alle centinaia di migliaia di turisti di entrare a Palazzo reale e alla Cappella Palatina dalla stessa piazza, attraverso il portone monumentale. Con Orlando e Purpura abbiamo già raggiunto un’intesa di massima e sono fiducioso che il nuovo look della piazza possa rappresentare un’altra tessera fondamentale per il completamento di quel mosaico che punta a una migliore fruizione del luogo da parte dei turisti”.
“La Zisa è patrimonio dell’Unesco: un riconoscimento che ci riempie di orgoglio per una città che ha saputo, nonostante mille problemi, conservare e tramandare la sua storia e le sue tradizioni fino ad oggi”, dice Fabio Teresi, presidente della Quinta Circoscrizione di Palermo. “La Zisa con il Castello, i giardini e il suo patrimonio monumentale, rappresenta certamente una delle tappe centrali e più belle del percorso – aggiunge Teresi – adesso tocca a noi: bisogna valorizzare il territorio 365 giorni l’anno rendendolo vivibile per residenti e turisti, e fare in modo che possa diventare sempre di più un volano per l’economia e lo sviluppo della zona, e della città”.
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06 Luglio 2015, 17:21