Cronaca

UniCt, la denuncia di uno studente: “Così mi hanno rubato tutto”

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05 Novembre 2023, 04:59

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CATANIA – “Non pensavo che potesse accadere all’università, in uno spazio protetto, dove sui muri sono attaccati gli avvisi delle telecamere di videosorveglianza in servizio”. Giuseppe è uno studente del dipartimento di Scienze chimiche dell’università di Catania. Come sempre, all’inizio di questa settimana, era in aula ad ascoltare le lezioni dell’ultimo anno di magistrale. Alla laurea specialistica gli manca poco e dentro allo zaino che gli hanno rubato c’erano anche i dati che aveva raccolto per la sua tesi.

Il 31 ottobre aveva appena finito di seguire la prima lezione della giornata, alla Cittadella universitaria, dalle 9 alle 11. Finita quella, si era spostato con alcuni colleghi in un’altra aula, dove a breve sarebbe iniziata la lezione successiva. Lasciati zaini e borse per occupare i posti scelti, lui e altri erano usciti dall’aula ed erano andati nella zona ristoro, per bere un caffè prima di rimettersi a studiare. Una pausa di pochi minuti, nemmeno dieci, e poi sono rientrati tutti insieme. “Mi sono seduto e, quando volevo prendere lo zaino per gli appunti, mi sono accorto che non c’era più”, racconta a LiveSicilia.

Un furto da 1200 euro

Dentro allo zaino di marca, c’erano il portafogli con i soldi in contanti e il bancomat, i documenti d’identità, le chiavi di casa e, soprattutto, il computer che usava per lo studio. “All’inizio ho pensato che fosse uno scherzo. Non siamo in tantissimi a studiare Chimica, non avevo mai sentito di furti all’interno del dipartimento – spiega – Alla Cittadella sì, magari in altre facoltà. Immagino sempre a opera di persone che arrivavano da fuori. Ma a Chimica mai niente del genere. Tra l’altro, i corridoi e le aule sono pieni di sistemi di videosorveglianza“. E di avvisi che comunicano che nella struttura “sono attive telecamere per riprendere gli accessi ed eventuali atti illeciti“, come si legge su uno di questi, attaccato al muro.

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Telecamere in manutenzione

“Chiarito che non era uno scherzo, sono andato prima nella guardiola dell’edificio. Mi sono detto che magari qualcuno poteva averlo preso per sbaglio e lasciato lì. E poi sono andato dal direttore del dipartimento per raccontargli quanto accaduto”. Così ha scoperto che non c’era modo di verificare chi avesse rubato le sue cose: “Mi è stato detto che l’impianto di videosorveglianza è in manutenzione, ormai da anni. Quindi le telecamere ci sono, è vero, ma sono spente”. Un fatto che, secondo lo studente, è grave anche per motivi che non riguardano strettamente la sua borsa: “I nostri laboratori sono pieni di sostanze chimiche, reagenti sensibili, materiali legati a collaborazioni con aziende del territorio, strumentazione. Insomma, tutte cose che se venissero portate fuori potrebbero anche essere rischiose – prosegue – Se rubassero quelle? Con le telecamere staccate come si fa a rintracciare i responsabili?”.

Nel suo caso, il valore degli effetti personali rubati ammonta a circa 1200 euro. “Mi hanno detto che le telecamere ai varchi di accesso alla Cittadella, invece, dovrebbero essere in funzione. Ma naturalmente i nastri possono richiederli solo le forze dell’ordine. E quando sono andato in questura per la denuncia mi hanno fatto capire che difficilmente, per il furto di uno zaino, si farà in tempo a richiederli prima della cancellazione“.

Lui, però, non ha perso le speranze di ritrovare il maltolto. “Magari chi ha preso quelle cose si passa una mano sulla coscienza, e almeno mi fa riavere, anche tramite il vostro giornale, il computer con i dati delle mie ricerche?”. Una speranza a cui si accosta l’amarezza per quanto accaduto: “Non lo dico per me, davvero. Penso che sia importante sollevare il tema della sicurezza all’interno delle aule dell’ateneo“.

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05 Novembre 2023, 04:59

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