Cronaca

Unict, parte il progetto OUI: “Più laureati, meno abbandoni”

di

10 Novembre 2022, 12:55

4 min di lettura

CATANIA- Un grande investimento a favore dei giovani e del loro futuro, uno sforzo – realizzato grazie ai fondi del Pnrr – che vede fianco a fianco l’Università di Catania e numerose scuole della Sicilia sud-orientale, impegnate a governare sinergicamente la transizione ‘attiva’ dalla scuola all’università di migliaia di studenti degli istituti secondari superiori dell’Isola. In altre parole, puntare ad aumentare nel tempo medio il numero di laureati e a ridurre contemporaneamente il tasso di abbandono degli studi universitari, migliorando tassi di frequenza e livelli di apprendimento e scardinando i gap di genere sia nel campo educativo che lavorativo.

Sono gli obiettivi e i contenuti del “Progetto Orientamento – OUI, ovunque da qui”, presentato mercoledì mattina nell’aula magna del Palazzo centrale ai dirigenti scolastici e agli insegnanti referenti per l’orientamento delle 33 scuole che hanno aderito alla ‘call’ diramata dall’Università di Catania. Il progetto di Unict, sostenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR M4.C1) e finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU con un milione e 300 mila euro, permetterà la realizzazione di 271 corsi di orientamento da 15 ore ciascuno, destinati a oltre 5 mila studenti delle terze, quarte e quinte classi degli istituti aderenti.

«L’interazione tra scuola e università dev’essere sempre più potenziata – ha esordito il rettore Francesco Priolo, introducendo l’incontro -, dobbiamo valorizzare il meritorio lavoro svolto quotidianamente nelle aule scolastiche scegliendo insieme i percorsi di orientamento e collaborando insieme alla loro realizzazione. L’Italia e l’Europa ci chiedono di facilitare e incoraggiare il passaggio dalla scuola superiore all’università e di incrementare i laureati, formando un capitale umano più preparato per aumentare la produttività e la sostenibilità dell’economia. Dobbiamo inoltre ridurre gli abbandoni, velocizzare i tempi di laurea e recuperare oltre due anni di condizione emergenziale che hanno avuto pesanti ricadute sui nostri ragazzi. Per questa ragione, vogliamo mettere in campo dei corsi fortemente motivazionali, che spingano i liceali verso la scelta universitaria aiutandoli a scoprire e valorizzare attitudini e competenze che magari non sanno ancora di avere».

L’Italia – è stato aggiunto – si porta dietro una serie di criticità e deficit irrisolti, come rivelano ad esempio il Rapporto INAPP 2021, sulla percentuale di popolazione tra i 15 e i 64 anni che possiede solo la licenza media (39,8%) a fronte di un esiguo 17,4% con titoli di livello terziario; quest’ultimo tasso risale al 27,6% tra i 30-34enni, ma in Ue la percentuale è del 40,3%. I Neet, inoltre, cioè quei giovani che non lavorano, non studiano e non cercano un’occupazione, sono in Italia il 23,8% tra i 25-34enni, la percentuale più elevata nei Paesi Ue: e la pandemia ha lasciato nei giovani la sensazione di disagio e spaesamento, paure e preoccupazioni nei confronti del presente e del futuro, disorientamento e mancanza di aspirazioni che mettono una pesante ipoteca sul loro futuro.

Articoli Correlati

Spetta dunque al sistema della formazione superiore intervenire con urgenza per aumentare l’efficacia dei processi di sviluppo delle competenze e di investimento nel futuro, prima che sia troppo tardi. «La missione di questa iniziativa – ha sottolineato la prorettrice Francesca Longo – è perciò anche quella di contribuire ad arrestare l’emorragia e la dispersione di giovani, promuovendo in generale il valore della scelta universitaria e facendo loro conoscere quanto il nostro territorio può offrire in termini di opportunità, per questo va stretto un patto territoriale tra le scuole e l’ateneo».

I corsi – promossi con il coordinamento dell’Ufficio Orientamento dell’Area per la Comunicazione di Unict – coinvolgeranno i docenti delle scuole e dell’ateneo e hanno l’obiettivo di consolidare le competenze spendibili nel mondo universitario e del lavoro e di integrare le attività già previste nell’ambito dei “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento”. «E’ profondamente cambiato il contesto socio-lavorativo – ha poi osservato la referente d’Ateneo per il progetto OUI, Maria Violetta Brundo -, è inevitabile che cambi il concetto e l’approccio all’orientamento: non è più l’aiuto per la scelta scolastica o universitaria, ma un diritto inalienabile dell’individuo, capace di apportare benefici psicofisici e ad accompagnare il processo di crescita globale dello studente».

I corsi comprenderanno una prima parte generale, comune per tutti gli studenti, e una seconda parte più laboratoriale, con esperienze di didattica disciplinare attiva e partecipativa orientata al metodo scientifico (ambiti economico giuridico e politico sociale, umanistico, medico e sanitario, scientifico e tecnico-scientifico), da svolgere nelle scuole o nelle strutture di didattica, di ricerca e di servizio di Unict. Saranno infine attivati anche tre ambiti interdisciplinari sul potenziamento delle competenze di base per l’accesso alla formazione universitaria; sulla conoscenza del patrimonio artistico, culturale e ambientale e alla relativa sperimentazione in ambito tecnologico, organizzativo e gestionale; e sull’espressività, la comunicazione e le arti performative. «Siamo certi che le scuole aderiranno con entusiasmo – ha concluso il rettore – è che tantissimi ragazzi sceglieranno di mettersi in gioco. Alla scadenza del 2026, ne siamo certi, rimarrà un patrimonio prezioso di esperienza per i docenti universitari e della scuola».

Pubblicato il

10 Novembre 2022, 12:55

Condividi sui social