"Unict non paga gli stipendi", la protesta degli specializzandi - Live Sicilia

“Unict non paga gli stipendi”, la protesta degli specializzandi

La lettera: "Arretrati da quattro mesi e in più la beffa delle tasse universitarie"

CATANIA – Assunti a novembre, aspettano ancora il primo stipendio. Con, in più, le rate universitarie da pagare. È la situazione in cui si trovano 463 specializzandi medici iscritti al primo anno di una delle scuole di specializzazione catanesi, che, dopo aver iniziato il proprio percorso professionale, hanno ricevuto via mail dall’Università la comunicazione che riceveranno lo stipendio solo a fine febbraio.

“Troppi specializzandi”

La vicenda è stata denunciata dalla sezione catanese dell’Associazione liberi specializzandi. In una lettera al giornale on line Quotidiano Sanità, l’Als scrive della comunicazione da parte della segreteria dell’Università di Catania, da cui dipende l’erogazione delle cifre mensili per gli studenti in specializzazione, di un ritardo nel pagamento.

“La stessa segreteria – si legge nella lettera – ha giustificato questo ritardo, unico in tutta Italia, a causa ‘dell’elevatissimo numero degli specializzandi’ che non ha permesso il pagamento poiché ‘l’inserimento in Sistema della corposa documentazione’ non consente il pagamento dovuto”.

Le tasse e i parcheggi

Nella stessa lettera l’Als denuncia “tre beffe”. Tutti i 463, sostiene l’Associazione, dopo aver pagato una tassa di immatricolazione di 156 euro hanno ricevuto dalla stessa Università di Catania la prima rata di tasse universitarie, di circa 600 euro, con una mora di 100 euro se il pagamento non dovesse essere pagato. A questo, e al mancato arrivo degli stipendi, si aggiunge la necessità di dover pagare per le proprie spese vive.

Inoltre, comunica sempre l’Als, da gennaio è stato negata agli specializzandi del primo anno la possibilità di parcheggiare negli ospedali Rodolico e San Marco, “costringendoli – si legge ancora nella lettera – a pagare una quota mensile, come se gli specializzandi non fossero dipendenti dell’Ospedale a tutti gli effetti che giornalmente danno assistenza ai malati e in tutta italia sono gli unici medici laureati a non aver mai ricevuto alcun bonus covid”.

Infine, l’Als denuncia “L’anacronistico inquadramento del medico in formazione specialistica, con decine di incompatibilità, impedisce al medico specializzando di poter svolgere attività lavorativa al di fuori dell’orario di lavoro”.

“Non rimarremo in silenzio”

La lettera si conclude evocando uno sciopero per escluderne, al momento, la possibilità: “La situazione pandemica ci impone di evitare in tutti i modi uno sciopero, ben consci che se tutti i 463 specializzandi incrociassero le braccia ci sarebbero estremi disservizi che andrebbero a ricadere in maniera anche irreversibile sui malati, ma se non vedremo impegno da parte dell’Università di Catania non rimarremo in silenzio a guardare queste vergognose ingiustizie e dimostreremo che molti reparti si basano sull’impegno e il lavoro degli specializzandi”.


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