"Università bandita", troppe intercettazioni: sale il numero dei periti - Live Sicilia

“Università bandita”, troppe intercettazioni: sale il numero dei periti

La disposizione del Tribunale di Catania per poter concludere l'azione entro il prossimo 3 maggio.
IL PROCESSO
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CATANIA. I tre periti già nominati sono troppo pochi per trascrivere in tempo la mole impressionante di intercettazioni compiute dalla Digos di Catania nell’ambito dell’inchiesta “Università bandita”, su una serie di concorsi nell’ateneo che, secondo la magistratura requirente catanese, sarebbero stati in qualche modo “truccati”. Per questo il Tribunale di Catania, presieduto dalla giudice Enza De Pasquale, ha disposto la nomina di altri esperti, che dovranno trascrivere le conversazioni registrate.

In questo modo dovrebbe essere possibile concludere in tempo l’attività entro i primi di maggio, quando scadranno i 90 giorni di tempo assegnati ai periti dal Tribunale. E sarà un momento fondamentale del dibattimento, perché – anche se alcuni difensori hanno dato disponibilità, nell’eventualità in cui ci volesse ancora del tempo per il deposito delle trascrizioni, ad anticipare l’audizione di alcuni testi delle difese, oltre a quelli dell’accusa, citati dai Pm Raffaella Vinciguerra e Santo Di Stefano – sarà necessario che le trascrizioni siano depositate prima dell’esame di alcuni testi citati dagli avvocati degli imputati.

Intanto il processo ovviamente continua. E nell’aula bunker del carcere di Bicocca hanno continuato a sfilare i testi dell’accusa. Si sta andando avanti procedendo nell’esame delle singole ipotesi di reato. Gli ultimi testi hanno risposto limitatamente alle posizione di alcuni imputati. E si tornerà in aula il prossimo 3 aprile. Il processo “Università bandita”, si ricorda, contiene entrambi i tronconi riunificati in cui era stato diviso inizialmente, tant’è che gli imputati adesso sono 54.


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