30 Maggio 2012, 16:22
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Le promesse sono state mantenute. Per la prima volta dal 2002 il bilancio consuntivo dell’Università degli studi di Palermo registra un saldo positivo con un avanzo di sei milioni e mezzo di euro. Attuato nel 2009 un piano di rientro che prevedeva di portare il bilancio in equilibrio nel 2013.
“Siamo in anticipo rispetto ai tempi previsti. Il 2011 è il primo anno in cui il bilancio di competenza dell’ateneo – cioè le entrate e le uscite dell’anno – consentono di avere un saldo attivo”, ha detto questa mattina Roberto Lagalla, rettore dell’Università degli Studi di Palermo nel corso di una conferenza stampa. Dal 2002 al 2008 è sceso l’avanzo di amministrazione che andava negli anni a compensare il deficit che si determinava. Deficit estinto nel 2011.
Risultato raggiunto nonostante la riduzione dei trasferimenti ministeriali. Tre gli elementi che hanno consentito il miglioramento della situazione finanziaria dell’Ateneo, c’è anche la politica di contenimento delle spese e di stimolo alle entrate adottata in sede di programmazione; l’efficienza gestionale e il rilevante apporto di introiti attinenti a impegni già spesati.
Un’università che ha fatto una spending rewiew rigorosa e ha sviluppato l’autofinanziamento dei progetti di ricerca. Nelle entrate le attività di ricerca sono passate da sedici milioni del 2010 a cinquantacinque milioni nel 2011; passo in avanti anche grazie alle alienazioni, i redditi patrimoniali e vendita di beni e servizi. Chiuso il patto con gli studenti a cui non è gravata nessuna ulteriore spesa. “C’è stata una pianificazione ben fatta attraverso una vera e virtuosa comunione di intenti e di realizzazioni tra consulenti, delegati, consiglio d’amministrazione, senato accademico”, ha concluso Lagalla.
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30 Maggio 2012, 16:22