Università, reintegrato Maggio| Pignataro: “Prendiamo atto”

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18 Novembre 2014, 22:40

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CATANIA – La revoca dell’incarico di Lucio Maggio da direttore generale dell’Università degli studi è illegittima. Mette tutto nero su bianco il giudice Patrizia Mirenda del Tribunale di Catania sezione lavoro. L’ordinanza è del 18 novembre. “In accoglimento del ricorso – si legge – dichiara illegittima la revoca dell’incarico di direttore generale disposta dal Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Catania nella seduta del 16 maggio 2014”.

Arriva a un primo punto dunque la querelle tra Maggio e il rettore Giacomo Pignataro. “Si ordina pertanto all’Università degli Studi di reintegrare Maggio Lucio nell’incarico di direttore generale dallo stesso svolto”. E non solo, il Tribunale condanna l’Ateneo “a rifondere in favore del ricorrente le spese di questa fase che liquida in complessivi € 4.500,00”.

Il commento a caldo di Lucio Maggio: “Giustizia è fatta. Sono una persona onesta ed è assai importante per me e per e per la mia famiglia che ciò sia oggi pienamente riconosciuto dalla magistratura. Ciò è importante per l’intera comunità universitaria, in tutte le sue componenti. Possiamo essere tutti più sereni. E dobbiamo fare tutti insieme lo sforzo di ritrovare legalità e serenità, che da qualche tempo sono state forse un po’ smarrite nella nostra comunità. In tale azione, m’impegnerò da subito; confido nella massima collaborazione di tutti, a partire dal personale e dalla dirigenza”.

Il rettore dell'Università di Catania, Giacomo Pignataro

IL COMUNICATO DEL RETTORE PIGNATARO. “Si prende atto della decisione assunta dal Tribunale di Catania sezione lavoro con l’ordinanza del 18 novembre con la quale è stata dichiarata l’illegittimità della revoca dell’incarico di direttore generale del dott. Lucio Maggio, ritenendosi non gravi le irregolarità contestate. Può, in merito, constatarsi che l’organo giudicante ha riconosciuto la correttezza e legittimità del procedimento avviato e delle contestazioni rivolte da questa Università nei confronti del dott. Maggio, acclarando altresì la sussistenza di un vincolo di subordinazione gerarchica del direttore generale rispetto al Consiglio di Amministrazione.

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Resta altresì riconosciuto che la vicenda non è in alcun modo riconducibile a presunte questioni di carattere personale riguardanti il rapporto tra il rettore e il direttore generale. L’unico elemento di contestazione riguarda pertanto la assunta non gravità delle irregolarità, tuttavia all’interno di un accertamento giudiziale di carattere necessariamente sommario, il cui approfondimento è dallo stesso giudice ritenuto non secondario.

Pertanto l’Università, come di consueto in queste circostanze, nella quali sono in gioco, nell’ambito di un contenzioso, gli interessi dell’Ateneo, attende le valutazioni che saranno effettuate dalla difesa tecnica dell’Avvocatura distrettuale dello Stato. L’Ateneo prosegue serenamente la propria attività volta a migliorare il proprio posizionamento e la propria reputazione nel sistema universitario, attraverso tutte quelle azioni che si stanno realizzando con un vasto consenso negli organi di governo e nella comunità accademica”.

 

 

 

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18 Novembre 2014, 22:40

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