Uno in gommone, due in strada |Arrestati tre evasi dai domiciliari

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02 Agosto 2019, 14:21

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PALERMO – In poche ore, in tre distinte circostanze, la polizia ha identificato e tre malviventi palermitani evasi dai domiciliari. Particolarmente curioso ciò che è stato accertato nel primo caso e cioè che l’“evasione” dalle restrizioni della pena della detenzione domiciliare sia servita, ad un 30enne dello Zen, C.G., per salire a bordo di un gommone ormeggiato nello specchio di acque antistante il golfo di Mondello. In questo caso l’identificazione del malvivente ed il conseguente arresto è stato compiuto dalla Squadra Nautica dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura che con i suoi “Acquascooter” pattuglia instancabilmente, nel corso della stagione estiva, le coste del capoluogo. Gli agenti avevano notato il gommone, con a bordo tre persone, ancorato ad una boa all’interno dell’area destinata esclusivamente alla balneazione. Durante le fasi dell’identificazione dei tre, propedeutica alla contestazione dell’illecito, è emerso come C.G. fosse un detenuto domiciliare. Per il malvivente è, così scattato l’arresto.

Il secondo episodio ha visto protagonista, L.G., 32enne, anche lui detenuto ai domiciliari. L’uomo è stato sorpreso in strada da una pattuglia: si aggirava con fare sospetto tra le auto di piazza S.Anna; quando gli agenti si sono avvicinati per un controllo, ha immediatamente accelerato il passo tentando di dileguarsi tra i vicoli, ma ciò non gli è servito a seminarli; in breve lo hanno raggiunto ed identificato, appurando così la sua sottoposizione in atto alla misura della detenzione domiciliare. Anche in questo caso è scattato l’arresto per evasione.

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Aveva tentato una furbizia ma non è riuscito a raggirare i poliziotti, P.A., 20enne con precedenti di polizia di Borgo Nuovo. Il giovane, dopo un tentativo di furto su strada, dallo scorso novembre risultava sottoposto agli arresti domiciliari. Stanotte è stato sorpreso su strada, durante un controllo di polizia, insieme ad altri giovani. Alla richiesta dei poliziotti di fornire un documento, il giovane ha giocato la carta dell’omonimia con il gemello: ha fornito infatti le generalità del fratello. “Conoscere il territorio”, per le pattuglie della Polizia di Stato significa anche memorizzare i visi ed anche i particolari somatici che differenziano due volti apparentemente uguali. I poliziotti impiegati nel controllo hanno nutrito subito dubbi sulla versione resa da P.A. ed è bastato, infatti, che una seconda pattuglia si recasse nel domicilio dove il giovane avrebbe dovuto trovarsi, anziché su strada, per smascherare il malvivente. L’uomo è stato, pertanto, tratto in arresto.

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02 Agosto 2019, 14:21

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