27 Agosto 2012, 14:00
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“Ho già conferito mandato ai legali di querelare gli individui che mi hanno diffamato in questi giorni sulla stampa e su ogni alro mezzo di comunicazione. Oltre alle querele penali, agirò anche in sede civile per i relativi risarcimenti. Continuerò serenamente e con estrema fermezza nel mio ruolo di amministratore pubblico. Non saranno certamente i tentativi di ‘intimidazione’ alla mia azione legalitaria – di vario livello e provenienza – le diffamazioni, i violenti attacchi a mezzo stampa e le macroscopiche falsità comunicate all’opinione pubblica, che fermeranno la mia azione di denuncia contro gli atti illeciti ed illegittimi che hanno sconquassato e devastato l’Asi di Agrigento e anche quelli di natura omissiva che hanno consentito le imprese in odore e colluse di mafia di restare indisturbate nelle zone industriali”. Alfonso Cicero controreplica alle prese di posizione di due dei dirigenti da lui licenziati ma anche a chi ha criticato il suo provvedimento che ha fatto “piazza pulita” all’Asi di Agrigento.
“La mia azione è pregna di copiosi atti e approfondite verifiche amministrative, che fissano in modo chiaro tutto ciò che ho dichiarato in questi giorni – continua Cicero – Chiarisco che anche i ‘messaggi’ dei ‘potenti’ resi a mezzo stampa contro la mia azione di denuncia, né mi sorprendono e né mi intimoriscono. Gli atti e l’attività prodotta fin dal mio insediamento, trasmessi sempre alle autorità competenti, rappresentano la mia doverosa azione contro la quale non vi sono ‘potenti’, ‘nomi pesanti’ e altri che possono pensare di ‘intimorirmi’ usando ‘strategicamente’ violenti attacchi e diffamazioni sulla stampa. Anche i tentativi di confondere le acque, probabilmente sincronizzati sotto strategia, non possono alterare nulla della solarità degli atti verificati e trasmessi, per le diverse competenze, all’autorità giudiziaria per le diverse e gravi ipotesi di reati penali e ingentissimi danni erariali”.
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27 Agosto 2012, 14:00