10 Settembre 2021, 15:17
2 min di lettura
CATANIA – A seguito delle recenti vittime di femminicidio – Vanessa Zappalà ad Acitrezza e Ada Rotini a Bronte – il Comitato Unico di Garanzia della Città metropolitana di Catania ha inviato una nota alle autorità competenti, alla Prefetta con cui recentemente il CUG ha avuto un incontro, agli assessori regionali alle Pari opportunità e Sanità, alla Consigliera di Parità regionale, all’Ufficio scolastico provinciale ed alle associazioni antiviolenza ed al sindaco della Città metropolitana, con cui si invitano le succitate autorità, impegnate in un percorso di protocolli di prevenzione di tali atti criminosi, a prevedere nei protocolli un percorso di assistenza psicologica o psichiatrica per gli uomini che hanno già misure di restrizioni per atti di persecuzione nei confronti delle donne.
Non bastano solo la denunzia sulla stampa, la manifestazione di solidarietà alla famiglia, la panchina dipinta di rosso. E’ è necessario intervenire sul malessere e quel senso di oscura solitudine che attanaglia gli uomini violenti, soprattutto nei confronti delle loro compagne.
Fino ad oggi le segnalazioni di persecuzioni da parte delle donne sono state oggetto di restrizione della libertà del persecutore: gli arresti domiciliari o divieto di avvicinarsi alla donna che, a dire del CUG, dovrebbero essere potenziati con l’affidamento ad uno psicologo o psichiatra allo scopo di aiutarlo a capire le motivazione di quella rabbia contro la donna che a tutti i costi desidera avere.
Non bisogna lasciare sole le donne perseguitate, ma anche gli uomini persecutori andrebbero supportati da professionisti per rimuovere quel male oscuro che li perseguita, in questo senso alcuni Centri Antiviolenza hanno avviato dei percorsi per gli uomini violenti. Non si vuole giustificare gli uomini, ma capire e fermare la loro forsennata ossessione, che va oltre il senso di un antico patriarcato.
Il CUG della Città Metropolitana di Catania invita ad integrare i protocolli avviati delle autorità competenti sulla prevenzione dei femminicidi, qualora non fosse previsto, con un percorso immediato ed obbligatorio per gli uomini denunziati, supportato da professionisti, per esempio dei Centri Antiviolenza già attivi da anni sul territorio.
Pubblicato il
10 Settembre 2021, 15:17