21 Maggio 2014, 19:45
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PALERMO – Il provvedimento deve essere rettificato. Quell’uomo, colpevole di avere partecipato a una rissa, non esiste più. Adesso è una donna. Marcello è diventato Francesca (i nomi sono di fantasia). Non si può notificare il decreto penale di condanna al pagamento di 309 euro di ammenda a qualcuno che non esiste più. A qualcuno che ha chiuso non una parentesi di vita ma una parte, significativa, della vita stessa. Bisogna emettere un nuovo decreto di condanna.
La questione capitata per le mani del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Lorenzo Matassa, diventa, però, spinosa. Si dovrebbe accertare se al momento della condanna il cambiamento di sesso fosse già avvenuto. Se ne discuterà nell’udienza convocata a luglio. Serve davvero attendere quella data? Serve davvero eseguire l’accertamento? La burocrazia può, per una volta, misurarsi con ciò che un individuo ha scelto di essere prima ancora di chiedergli la carta d’identità? Quesiti complicati. Certo il provvedimento del decreto penale di condanna a qualcuno dovrà pur essere notificato.
Al centro della vicenda giudiziaria c’è la storia personale di un uomo che non esiste più. Quattro anni fa, in un paese in provincia di Palermo, Marcello viene fermato dai carabinieri assieme ad un altra persona. Ha rimediato alcune ferite, ma in mano tiene ancora una cesoia con cui le ha menate pure lui. Scatta la denuncia e il processo. Che si chiude con un decreto penale di condanna al pagamento di 309 euro. Si tratta del decreto che ora deve essere notificato.
Nel frattempo, però, è successo qualcosa che ha spiazzato proprio tutti. Nel luglio dell’anno scorso, l’uomo ha cambiato sesso al termine di un lungo percorso. Da uomo sposato, e padre, ha scelto di essere donna anche per la legge. Una scelta certificata da una sentenza del Tribunale civile. Lei stessa è diventata sposa di un uomo. Ci sia consentito andare, per una volta, oltre la schietta cronaca giudiziaria. Magari l’udienza di luglio, speriamo non accada, significherà doversi confrontare con un passato doloroso. O magari, ce lo auguriamo, servirà a prendere atto, ancora una volta, del coraggio che ha segnato il suo percorso di vita.
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21 Maggio 2014, 19:45