24 Gennaio 2018, 05:54
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PALERMO – Un cane randagio azzannò un uomo e il Comune deve pagare i danni, sia fisici che morali. L’amministrazione, nella persona del sindaco, è stata condanna a risarcire G.M., queste le iniziali della vittima, con sette mila euro, oltre al pagamento delle spese processuali.
È destinata a creare un precedente pesante la sentenza del giudice civile Elisabetta La Franca in una città come Palermo dove il randagismo è una realtà con cui fare i conti. È passata la linea degli avvocati Enrico Bennici e Marco Consales.
L’aggressione avvenne un pomeriggio del 2014 in via Fausto Coppi, allo Zen. L’uomo fu morso al braccio. Come si legge nella motivazione il “Comune ha omesso e trascurato di adottare i provvedimenti e le cautele idonee a rimuovere ed eliminare il potenziale pericolo rappresentato dai cani randagi, con i poteri attribuiti dalla legge e con le modalità oggetto della discrezionalità amministrativa”.
Ed ancora. “Il cane randagio che aggredisce o provoca danno all’uomo costituisce per il cittadino un’insidia, né prevedibile né tanto meno evitabile e, dunque, in definitiva, costituisce un pericolo occulto, del quale la pubblica amministrazione è giuridicamente tenuta a rispondere”.
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24 Gennaio 2018, 05:54