Upea, Sindoni non ci sta: | “Multato senza una ragione”

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30 Ottobre 2014, 23:02

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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Enzo Sindoni vede la sua Upea Capo d’Orlando protagonista di qualcosa che va oltre il basket giocato. Il presidente orlandino ha visto subire alla sua squadra una multa di 3.000 euro dalla Fip, sanzione che è stata poi commutata in un’inibizione di 7 giorni nei confronti dello stesso Sindoni. In conclusione è arrivata una “versione” definitiva della sanzione, che è diventata nuovamente una multa di 3.000 euro, stavolta nei confronti di Sindoni, il quale ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni in cui manifesta tutto il proprio dissenso nei confronti della Federbasket: “La multa di € 3.000, prima data, poi revocata, e poi trasformata in ammenda, somiglia molto alla vicenda riguardante il tesseramento di Freeman, prima autorizzato a giocare, poi impossibilitato a farlo, e poi, senza che nulla fosse cambiato, riabilitato. Per questo la mia società ha chiesto tutela legale e ricorrerà in ogni sede per rigiocare la partita con Roma o vedere risarcito un oggettivo danno sportivo. Sull’ammenda voglio invece precisare di essermi limitato a dire agli arbitri durante la gara, in più circostanze, che in una sola azione, così operando, avevamo subito ben sei punti, invitandoli a lasciare che i protagonisti fossero solo i giocatori. Non ho cambiato opinione, così come non ho cambiato di molto il parere espresso a fine gara, bizzarramente definito nel referto “minaccioso”. Ho infatti detto agli arbitri che a mio parere è inadeguato alla Serie A chi, contravvenendo al regolamento, ricorre all’instant replay dopo che è già iniziata una diversa e conseguente fase di gioco come un time-out, e lo fa rispondendo alla richiesta di un giocatore. Le immagini televisive non lasciano dubbi a tal proposito. Così come io non ne ho alcuno sulla buonafede degli arbitri, una giornata storta può capitare a tutti. Io accetto l’errore, altri accettino le critiche”.

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30 Ottobre 2014, 23:02

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