Usava prestanome, condannato imprenditore

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24 Settembre 2010, 19:29

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Confermata, in appello, la condanna a quattro anni per il costruttore di Borgetto (Pa) Benedetto Valenza, imputato di fittizia intestazione di beni. Secondo l’accusa, avrebbe intestato a un prestanome aziende di sua proprietà che non avrebbe potuto gestire in prima persona. Valenza, infatti, che ha subito la confisca dei beni, non può esercitare l’attività di imprenditore. Sconto di poco meno di un anno invece per Flora Camilli, madre di Valenza, anche lei imputata come prestanome: la condanna le é stata ridotta a un anno e dieci mesi. Salvatore Lo Bello, infine, dovrà scontare due anni e sei mesi. La sentenza è della quarta sezione della Corte d’appello di Palermo, presieduta da Rosario Luzio. In primo grado, sempre col rito abbreviato, che dà diritto a uno sconto di pena di un terzo, la decisione era stata del Gup Lorenzo Iannelli.

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24 Settembre 2010, 19:29

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