20 Novembre 2020, 13:24
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CASTELVETRANO – La Corte di Appello di Caltanissetta, ha ammesso la richiesta di revisione della condanna a sei anni e mesi sei inflitta il 16 aprile del 1997 dalla Corte di Appello di Palermo per un presunto traffico di sostanze stupefacenti che aveva come base logistica l’aeroporto di Linate a Milano.
Le accuse in quel processo si basarono sulla scorta delle dichiarazioni accusatorie rese dall’ex collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara, che additava Antonio Vaccarino quale membro dell’associazione mafiosa Cosa Nostra. Quest’ultima accusa, in primo grado accolta dal Tribunale di Marsala che lo condannò a a diciotto anni di reclusione, venne poi ritenuta infondata dalla Corte di Appello di Palermo che, tuttavia, ritenne credibile le dichiarazioni del Calcara in ordine al solo reato di traffico di stupefacenti.
La richiesta di revisione della condanna è stata avanzata dagli avvocati Baldassare Lauria e Giovanna Angelo, sulla scorta di plurime prove dichiarative rese da collaboratori di giustizia e funzionari dei carabinieri e polizia che attestano le falsità delle accuse a suo tempo mosse dal collaboratore Vincenzo Calcara, che peraltro era già stato ritenuto falso con sentenza della Corte di Assise di Caltanissetta nel processo per l’omicidio del giudice Ciacciò Montalto.
Adesso tutto torna in discussione, la Corte di Appello ha disposto l’inizio del processo di revisione. “Siamo molto soddisfatti della pronuncia della Corte di Appello di Caltanissetta e siamo convinti che questa condanna sarà annullata” – affermano i difensori di Vaccarino, gli avvocati Lauria e Angelo, i quali aggiungono: “Vaccarino si è sempre proclamato innocente e le evidenze che abbiamo raccolto dimostrano come lo stesso sia stato vittima di un clamoroso errore giudiziario”.
In precedenza il Procuratore Generale della Corte di Appello di Catania, cui era stata avanzata l’istanza di revisione, aveva chiesto la revoca della sentenza di condanna, ma la Corte di Appello di Catania si era dichiarata incompetente per territorio investendo così l’Omologa Corte nissena.
“Adesso siamo in grado di cancellare questa pagina della giustizia che ha visto perseguitato il prof Vaccarino” hanno aggiunto i difensori Lauria e Angelo.
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20 Novembre 2020, 13:24