25 Gennaio 2021, 15:56
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PALERMO – “Vaccinazioni “sospette” all’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia, dove su 1.121 dosi inoculate fino al 21 gennaio, 333 sono finite sott’inchiesta del Nas perché non sarebbero state fatte alle categorie previste nelle direttive del governo nazionale. Un dato alto, una vaccinazione ‘abusiva’ su quattro, che ha portato l’ospedale di Petralia alla ribalta della cronaca come primo caso nazionale per erogazione arbitraria del vaccino anti-Covid”. Lo dice la Cgil di Palermo. Un “fatto grave che testimonia malcostume e favoritismi nel modo di gestire le vaccinazioni. Diciamolo chiaramente: è una vergogna che il vaccino, ancora prima di essere somministrato a quanti ne hanno bisogno e diritto, venga somministrato agli amici, ai parenti o agli amici degli amici – dice il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Occorre trasparenza e serietà. Chiediamo che siano accertate le responsabilità per evitare che questa situazione ripeta in questa o in altre realtà”. “La sanità e gli ospedali sono sempre stati un punto nodale dove il clientelismo ha imperversato negli anni, determinando le fortune politiche elettorali di alcuni personaggi – aggiunge Calogero Spitale, responsabile Cgil Alte Madonie – Sarebbe opportuno agire con severità. “Il distretto di Petralia, di 25 mila abitanti, ha un servizio di medicina territoriale – osserva la Cgil – molto efficace, sta lavorando bene ed entro l’estate potrebbe completare le vaccinazioni per tutti secondo le regole”. (ANSA).
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25 Gennaio 2021, 15:56