19 Aprile 2022, 18:58
2 min di lettura
ROMA – Ventisette casi (3,6%) su 748 decessi sono stati valutati come correlabili ai vaccini anti Covid, cioè circa 0,2 casi ogni milioni di dosi somministrate. E’ quanto si legge nel rapporto Aifa nel quale si sottolinea che 22 sono già descritti nei rapporti precedenti e che le 5 segnalazioni rimanenti si riferiscono a 2 casi di trombosi trombocitopenica a seguito di vaccinazione con vaccino a vettore adenovirale in 2 pazienti per i quali si sono ora resi disponibili i documenti per l’esame; in 3 casi i pazienti sono morti per complicanze legate al COVID-19 dopo aver completato il ciclo vaccinale (cioe’ vaccinazione inefficace).
LEGGI ANCHE: Aifa, 134mila reazioni su 135 milioni di vaccini
Sono 879 le segnalazioni gravi che hanno avuto esito fatale, indicato al momento della segnalazione o come informazione acquisita successivamente al follow-up – si legge ancora nel rapporto Aifa – indipendentemente dalla tipologia di vaccino, dal numero di dose e dal nesso di causalità. Il tasso è sovrapponibile a quanto riportato nel Rapporto precedente: 0,65 eventi con esito fatale segnalati ogni 100.000 dosi somministrate.
“Si tratta – sottolinea l’Aifa – di un insieme molto eterogeneo di segnalazioni che sono state attentamente monitorate nel tempo, con l’obiettivo di raccogliere per ciascuna scheda il maggior numero di informazioni possibili, come cartelle cliniche e referti degli accertamenti eseguiti, compresi i referti autoptici qualora disponibili”. Il 53% dei casi (462) riguarda donne, il 46% uomini (408) mentre l’1% (9) non riporta questo dato. L’età media è di 79 anni e nel 71,4% dei casi il tempo intercorrente tra la somministrazione e il decesso è compreso tra 0 e 14 giorni, non definito nel 6,8% dei casi e con intervallo maggiore di 14 giorni nel rimanente 21,8% dei casi. In 509 casi il decesso è registrato dopo la 1 a dose, in 275 dopo la 2 a e in 95 dopo la 3 a dose.
L’85,1% (748/879) delle segnalazioni con esito di decesso presenta una valutazione del nesso di causalità con l’algoritmo dell’OMS, prosegue il Rapporto, in base al quale il 58,4% dei casi (437/748) è non correlabile, il 28,5% (213/748) indeterminato e il 9,5% (71/748) inclassificabile per mancanza di informazioni sufficienti.
Per quanto riguarda la distribuzione delle segnalazioni con esito di decesso per tipologia di vaccino, per Comirnaty (Pfizer) sono 569 i casi fatali con un tasso dello 0,64 per 100mila dosi somministrate; Spikevax (Moderna) 162 (0,48); Vaxzevria (Astrazeneca) 31 (2,06); Janssen 117 (0,96) per un totale di 879 casi fatali ed un tasso dello 0,65.
Pubblicato il
19 Aprile 2022, 18:58