Cronaca

Vaccini, non coperti da terza dose oltre mezzo milione di siciliani

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03 Maggio 2022, 14:35

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PALERMO – I siciliani non vaccinati contro il Covid19 in Sicilia sono poco meno del 10% della popolazione avente diritto, tra 500 e 600mila. “Abbiamo in atto una copertura sulla popolazione over 12 di poco superiore al 90% dei soggetti che hanno ricevuto almeno una dose, mentre una copertura in terza dose di soggetti aventi diritto di circa il 75%. Abbiamo iniziato da un po’ di tempo la somministrazione della quarta dose alle categorie target così come indicato dal ministero e dal 12 aprile aprendo la quarta dose ad over 80, ad ospiti di Rsa e a soggetti fragili tra i 60 e gli 80 anni abbiamo avuto un leggero incremento delle quarte dosi. Vedremo nei prossimi mesi l’adesione della popolazione avente diritto alla quarta dose e quello che accadrà dal punto di vista dei contagi e delle ospedalizzazioni”.

Lo ha detto all’ANSA Mario Minore, responsabile della task force vaccinale della Regione Siciliana, a margine del seminario sulla corretta applicazione del “Piano di Prevenzione 2020-2025”, organizzato dall’assessorato regionale Salute in collaborazione con il Cefpas, nell’ospedale Cervello di Palermo.

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“Non possiamo decidere noi se la quarta dose dovranno farla tutti, ma si attendono indicazioni dal ministero e dall’Aifa, lo capiremo dalla presenza del virus sul territorio e dalle ospedalizzazioni – ha aggiunto Minore – e dalla risposta dei cittadini che hanno ricevuto la terza dose a distanza di molti mesi, quando eventualmente in autunno prossimo si potrebbe registrare una nuova variante o una recrudescenza della pandemia”. L’imperativo categorico resta non abbassare la guardia davanti ad un virus sempre molto pericoloso e capace di mutare.

“Il Covid – spiega il responsabile della task force regionale sui vaccini – è sicuramente un pericolo minore rispetto ai mesi che abbiamo vissuto e a quello che abbiamo imparato a conoscere, ciò non ci deve far abbassare la guardia quindi l’invito è a non abbandonare le mascherine nei luoghi chiusi e poi il monitoraggio per determinare prima l’infezione. Oggi il Covid forse non dà problematiche serie a soggetti giovani e sani e invece si manifesta diversamente ai soggetti più anziani. Bisogna stare attenti a riconoscere subito l’infezione con lo screening e a farci trovarci pronti anche con le nuove terapie antivirali”, ha concluso Minore.

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03 Maggio 2022, 14:35

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