01 Novembre 2024, 16:33
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A Valencia si scava ancora nel fango per cercare i sopravvissuti a tre giorni dalla catastrofe provocata da Dana.
Il bilancio dei morti ora supera i 200. L’emergenza resta alta, con circa 366.000 abitanti senza acqua potabile e 50.000 al buio.
Ancora polemiche sul ritardo dell’allarme. In un tunnel i vigili del fuoco hanno trovato vittime dentro 30-40 auto.
Il finale del mondiale della MotoGP non si disputerà a Valencia. Il gp, ultima tappa della stagione in programma dal 15 al 17 novembre, è stato infatti cancellato in seguito alla tragedia causata dall’alluvione. Si stanno valutando altre piste.
L’Agenzia Meteorologica Statale (Aemet) ha attivato l’allarme rosso per pioggia sulla costa di Huelva e nelle regioni di Arévalo e Condado fino alle 15. Pertanto il 112 della regione di Andalucía ha chiesto la massima cautela a Huelva e di evitare spostamenti. “Estrema cautela con DANA a Huelva. Avviso rosso per osservazione di pioggia sulla costa di Huelva, Andévalo e Condado. Proteggiti. Evita di viaggiare”, ha indicato il servizio di emergenza attraverso il suo profilo sulla rete social X.
Per la mancanza di acqua a causa delle condotte scoppiate per l’inondazione, in alcuni comuni non è possibile procedere con la pulizia del fango che nel frattempo si è seccato. Altri 500 soldati si uniranno oggi agli oltre 1.200 impegnati nell’emergenza nella regione dove è previsto anche l’arrivo del ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska. La priorità è garantire beni di prima necessità, come acqua, cibo e medicine, alle popolazioni colpite.
Tra le oltre 200 vittime delle inondazioni c’è anche un ex giocatore di calcio, il ventottenne José Castillejo Belinchón. Formatosi nel settore giovanile del Valencia, nato nella stessa città il 29 febbraio 1996, ha giocato con l’Eldense nella stagione 2015-2016, in seconda divisione. “Il club Valencia – si legge nell’account X della società – piange la morte di Castillejo, cresciuto nella nostra accademia sino alla primavera, e che ha militato in diverse squadre della Regione”.
“Moltissime persone erano ai piani basi delle case, nei garage, tentando di mettere in salvo le auto, possono ancora esserci persone ancora vive fra coloro che si trovano in questa situazione”, ha detto la ministra di Difesa, Margarita Robles, alla tv nazionale Tve riferendosi agli abitanti dei municipi dell’area a sud di Valencia.
“Ci sono luoghi in cui ci sono auto accatastate su altre auto e veicoli in cui potrebbero esserci persone dentro”, ha aggiunto Robles, che tuttavia non ha indicato un numero determinato di dispersi. La ministra, che ha espresso la solidarietà alle famiglie delle vittime delle inondazioni, ha ringraziato i 1.200 militari dell’Unità di emergenza dell’esercito distaccati nell’area di Levante, che “lavorano senza sosta”, con 300 mezzi, ai quali dalle 8 di questa mattina si sono uniti altri 500 militari dell’esercito e dell’aeronautica. “Si uniranno tutti quelli che saranno necessari, con tutti i mezzi”, ha assicurato Robles.
Non ci sono al momento cittadini di nazionalità italiana fra le vittime della catastrofe provocata dall’alluvione di Valencia finora identificate. Lo segnalano fonti dell’ambasciata d’Italia in Spagna, che per l’emergenza nel sudest della penisola iberica ha attivato una task force presso il consolato generale di Barcellona, che durante 24 su 24 risponde per eventuali emergenze e segnalazioni di familiari di persone disperse. Il numero è consultabile alla pagina web del consolato generale: +34 659790266. Sulla stessa è segnalato il telefono per le emergenze della Generalitat valenciana: 900365112.
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