25 Febbraio 2023, 16:47
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“Valeria Favorito, 34 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: per aver trasformato la sua dolorosa esperienza in generoso impegno a diffondere la cultura del Dono. Colpita da bambina da gravi forme di leucemia, ha subito due trapianti di midollo a distanza di 13 anni, nel 2000 e nel 2013. Forte è diventato il suo impegno sociale. Dedica il suo tempo libero a incontri e conferenze diretti a diffondere la cultura del Dono soprattutto fra i giovani. Ha scritto due libri per raccontare la sua storia e utilizza i proventi derivanti dalla vendita per finanziare borse di studio per la ricerca biomedica. Il donatore del primo trapianto (2000) è stato il conduttore televisivo Fabrizio Frizzi”. Questo si legge, nel sito del Quirinale, su una ragazza coraggiosa, nata a Erice e parita, con la famiglia, da bambina, alla volta di Verona. Valeria è stata insignita di una delle trenta onorificenze concesse oggi dal Capo dello Stato. Una giusta medaglia al valore, in calce a una storia di forza e solidarietà in cui lampeggia il sorriso di un personaggio pubblico che era un uomo buono e generosissimo.
Dagli archivi, dal 2018, da un articolo dell’Ansa, la vicenda emerge in tutta la sua profonda delicatezza. “‘Un’esperienza bellissima e particolare che lascia un segno dentro di sé molto profondo e che ti rende consapevole di quanto importante sia il dono della vita”: lo diceva Fabrizio Frizzi, fiero di uno dei gesti più nobili della sua esistenza, la donazione di midollo osseo, nel 2000, che salvò la vita ad una donna siciliana, all’epoca una bambina, Valeria Favorito, di Erice, Trapani. Per Valeria, nata nell’88, la vita è ricominciata grazie a Frizzi, dopo la diagnosi di leucemia mieloide acuta”.
“Ho perso un fratello – disse Valeria, quando Frizzi morì – una persona a cui tenevo tantissimo. Dopo l’intervento ci siamo visti un sacco di volte”. Il dottore Fabio Benedetti, il medico che eseguì il trapianto, ricordò: “Frizzi donò midollo e poi tornò al lavoro. Lei era giunta da noi da pediatria ed era in condizioni gravissime. Frizzi quando ha saputo del caso di Valeria è stato grande: anziché seguire la prassi, rinunciando in parte anche alla privacy, anziché i cinque giorni di ricovero tra prelievo e post intervento si è preso solo 48 ore per procedere con la donazione”. Poi Valeria scoprì che quel midollo che le aveva salvato la vita era proprio di un volto celebre e noto. “Lo ha raggiunto a bordo campo del ‘Bentegodi’, lo stadio di Verona, durante una ‘Partita del cuore’ – raccontò Benedetti – è lì si sono abbracciati tra le lacrime. Non si staccavano più l’uno dall’altra”. Il presentatore dal dolce sorriso non c’è più, purtroppo. La bambina che lui salvò, una volta cresciuta, è diventata un essere umano splendido che aiuta il prossimo. Anche nella memoria de suo amico Fabrizio. (rp)
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25 Febbraio 2023, 16:47