Valeria, la rivoluzionaria: | “Beethoven vuol dire antimafia”

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02 Aprile 2014, 21:03

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PALERMO Valeria Grasso, testimone di giustizia che denunciò i suoi estorsori, a scanso di colpi di scena sarà la nuova sovrintendente della Foss, la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. Rosario Crocetta l’ha scelta. I maligni hanno sentenziato, già cantano una canzoncina su un malevolo pentagramma. Fa pressappoco così: più che Bach poté l’antimafia. La diretta interessata ha ampia facoltà di replica.

Li sente i maligni, signora Grasso?
“Lì sento”.

Ci torniamo fra un attimo. Come fu?
“Una cosa improvvisa, con pochissimo preavviso. Io sono ancora fuori Palermo. Mi ha contattato Gianni Silvia (capo di gabinetto di Crocetta, ndr) e mi ha detto che il presidente avrebbe voluto fermamente conferirmi l’incarico. Sono stata sorpresa e lusingata. Ho chiesto un attimo di tempo per riflettere”.

Vuol dire che potrebbe non accettare?
“Vuol dire che devo sbrigare le ultime faccende. Non voglio ufficializzare nulla prima di essere sicura. Dovrei tornare la prossima settimana e dare il via a tutto”.

Conosce Rosario Crocetta?
“Ho avuto modo di parlare con lui dei problemi dei testimoni di giustizia. Ho trovato un interlocutore attento, una persona molto sensibile. Mi ha sempre ascoltato, ha sempre trovato, nonostante i suoi impegni, un po’ di tempo per me”.

Cosa pensa della sua rivoluzione?
“So quello che leggo. Mi pare un governatore operativo, impegnato per risolvere i problemi. Un buon presidente che porta avanti il suo lavoro con rigore, non accettando compromessi. Un uomo libero che ascolta tutti e va avanti, senza lasciarsi dettare condizioni. Spero che possa andare avanti”.

Andrà avanti?
“Penso di sì, se gli lasceremo fare la sua strada. Anche l’incarico che mi ha proposto – non retribuito, lo ricordo – è una rivoluzione. Il presidente ha voluto lanciare un messaggio”.

Ecco, appunto, che c’entra Valeria Grasso con la Fondazione? Scusi la brutalità, ma è una domanda gettonatissima.
“Immagino. Rispondo così: la promozione culturale è un’efficace attività antimafia. Io sono un’imprenditrice, oltretutto. La cultura è il mezzo migliore per veicolare la legalità. Dobbiamo esportare un’idea bella e positiva della Sicilia, piena di arte, splendori e tesori. Ecco perché credo di trovarmi nel posto giusto”.

Prima di partire, che rapporto aveva con Palermo?
“All’inizio, dopo la mia denuncia, quando raccontai del racket che minacciava la mia azienda, la solidarietà è stata poca. Poi è cresciuta. La verità, per fortuna, viene a galla”.

Ricordiamo i suoi screzi con Addiopizzo, però. Lei sollevò il problema. Disse di essere stata abbandonata.
“Acqua passata, incomprensioni ormai chiarite. Purtroppo, nelle associazioni può esserci un pregiudizio. Possono esserci strumentalizzazioni. Io ho reagito perché mi sentivo sola e bisognosa d’aiuto. Ho sofferto”.

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Altra polemica con Tsipras, per una candidatura in salsa greca alle Europee, poi tramontata. Come è andata?
“Sono rimasta molto delusa. Mi aveva telefonato pure Barbara Spinelli per complimentarsi con me. Roba da vecchia politica”.

Lei è stata accusata, tra l’altro, di avere partecipato a un’iniziativa di ‘Fratelli d’Italia’. La concorrenza.
“Vecchia, vecchissima politica. Io parlo di antimafia ovunque. Ho subito attacchi vergognosi. Ma perché, quando sfiliamo per Falcone e Borsellino chiediamo al vicino di corteo per chi vota? L’antimafia è stata danneggiata dalla strumentalizzazione”.

La Foss è una brutta gatta da pelare.
“Infatti, devo capire com’è la situazione prima di sciogliere le ultime riserve. Ci metterò la faccia per garantire i diritti di tutti. Se accetterò, sarà una grande responsabilità. Non ho la bacchetta magica. Ma sarò vicina a chi soffre a causa di gente furba che si è riempita le tasche”.

Chi?
“Non penso a nessuno in particolare”.

Esame di musica classica: compositore preferito?
“Beethoven”.

Cosa le piace di Beethoven?
“In che senso?”.

Sinfonie, quartetti, sonate…
“Ah, la Quinta sinfonia”.

Risposta facile.
“Sono molto più preparata sul jazz”.

 

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02 Aprile 2014, 21:03

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