Valle del Simeto, la rivolta della gente perbene: | “Riprendiamoci la nostra terra”

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07 Luglio 2013, 17:56

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PATERNO’. Non è stata una domenica pomeriggio qualunque. Tutti uniti, stretti attorno ad Emanuele. Tutti uniti nella lotta al malaffare ed all’intimidazione mafiosa. Un pomeriggio di forte emozione quello di oggi vissuto tra i sentieri della Valle del Simeto in territorio di Paternò. In quel Sito d’interesse comunitario sul quale il 34enne Emanuele Feltri nemmeno una settimana fa si è visto uccidere a colpi di fucile quattro pecore (che teneva solo per compagnia) e di queste una fatta trovare sgozzata sull’uscio di casa. Qui, Emenuele Feltri ha investito i suoi risparmi mettendo sù una piccola ed efficiente azienda bio. Un atto intimidatorio a tutti gli effetti che ha provocato la reazione di tanti. Una bella reazione. Con un tam tam scattato da Facebook ed allargatosi a macchia d’olio anche attraverso l’informazione.

Un momento della manifestazione

“Quella di oggi è stata non solo una passeggiata per conoscere la vallata: è stato un modo per riprenderci la nostra terra, il nostro territorio”, spiega Emanuele. “L’assemblea conclusiva nella mia proprietà ha evidenziato i tanti problemi con i quali chi vuole venire qui deve far forte: spazzatura, infrastrutture che non ci sono ed agricoltura che è ferma”. A centinaia, oggi, si sono dati appuntamento qui dove il Simeto ha forgiato la storia di intere comunità: “Quello che è accaduto oggi, fa ben sperare – prosegue Emanuele Feltri – ma vorrei ricordare che Paternò non è nuova a queste battaglie: quella contro la costruzione del mega inceneritore ha insegnato a tutti noi parecchie cose. Cosa mi ha lasciato l’esperienza che mi ha toccato in prima persona? Mi ha lasciato una forte rabbia ma anche tanta energia per rimanere qui e fare meglio. Tanti ragazzi mi hanno chiesto in questi giorni cosa fare per investire nella Valle del Simeto: e questo è un buon segnale”.

Ed allora, ecco il mondo del volontariato e dell’associazionismo (Vivisimeto in testa) a partecipare. E presenti c’erano anche tanti rappresentanti delle istituzioni locali. “Adesso tocca a noi risolvere le tante questioni aperte su questo sito – ci dice il primo cittadino paternese, Mauro Mangano -: ci vuole un percorso che da qui coinvolga anche la Provincia e la Regione. Solo così si potrà pianificare qualcosa di serio e si potrà creare sviluppo”.

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L'incontro tra Berretta, gli amministratori paternesi e Feltri

Nei giorni scorsi la questione era approdata fino in Parlamento con tutta una serie di interrogazioni presentate sulla pesante intimidazione subita da Emanuele Feltri. Ieri, la visita del sottosegretario alla giustizia, Giuseppe Berretta: “Ho voluto incontrare Emanuele per manifestargli la mia solidarietà, per sentire da lui cosa è successo e per capire cosa fare per dargli un aiuto concreto e immediato”, spiega Berretta. Che aggiunge: Mi farò portatore del messaggio di Emanuele e chiederò che sul territorio vi siano più controlli ed una presenza tangibile delle forze dell’ordine. Sono però consapevole che, oltre al controllo per prevenire episodi di criminalità e malaffare e alle indagini per individuare chi commette atti intimidatori vi sia anche bisogno di far scoprire alle persone la bellezza e le potenzialità di sviluppo di questi splendidi posti”.

“Esprimo incondizionata solidarietà ad Emanuele Feltri, siciliano coraggioso”. A dichiararlo è, invece, Fausto Raciti, deputato nazionale del Pd e Segretario nazionale dei Giovani Democratici. “Non potevamo non essere al fianco di Emanuele Feltri e della socità civile. Da parte mia – conclude il parlamentare democratico – assicuro il massimo impegno politico per il riscatto dell’area, nel partito e nelle Istituzioni”.

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07 Luglio 2013, 17:56

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