08 Novembre 2012, 16:37
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PALERMO – “Chi lo dice che non ci sono intellettuali nei partiti? In fondo, Pio La Torre era un grande intellettuale ed è stato un grande uomo politico”. Rosario Crocetta chiarisce l’equivoco. L’ingresso in giunta non sarà legato alla “militanza” o, al contrario, all’indipendenza dalle forze politiche che sostengono il governo, “ma si baserà su altri aspetti. A me interessa – precisa Crocetta – formare una giunta di alto profilo dal punto di vista dei valori e delle competenze. L’etichetta di ‘tecnico’ o di ‘politico’ non mi pare così fondamentale”.
Intanto, però, i primi tre nomi più o meno “ufficiali” (nel caso di Nicolò Marino si attende solo l’ok del diretto interessato) sono lontani dal mondo dei partiti. Lucia Borsellino e Franco Battiato sono stati scelti sulla base di altre considerazioni. “Se cominciassi a fare esattamente come si è sempre fatto – ha confermato Crocetta in un’intervista a Radio 24 – cercando di fare l’accordo con un partito o con un altro che ha perso le elezioni, farei una cosa profondamente deleteria. A me un ‘governicchio’ non interessa. A me interessa un grande governo. Rosario Crocetta ha vinto, e ha vinto su una scelta ben precisa: la lotta alla mafia, la lotta allo spreco, la solidarietà per i deboli. Su questo è possibile un patto con l’Assemblea per il risanamento sociale, senza macelleria sociale? Se così non sarà, vuol dire che l’Assemblea si prenderà la responsabilità di andare alle elezioni anticipate. Io non intendo cedere – ha proseguito – rispetto al programma, non ho posizioni personali da mantenere. O si governa con senso di responsabilità oppure si va a casa e se dovesse accadere sono convinto che i cittadini a quel punto mi rivoterebbero con il 60% di voti. Non rinuncio ai miei valori per una maggioranza”.
Insomma, Crocetta tira dritto per la sua strada. Una scelta coraggiosa, ma che potrebbe rivelarsi l’unica medicina per una Regione in grave crisi economica e finanziaria. Una crisi nei confronti della quale, sembra dire Crocetta, non si può pensare di intervenire attraverso le vecchie logiche di spartizione politica. Una impostazione che sembra aver convinto anche i leader nazionali, che hanno “benedetto” un’altra delle promesse di Crocetta alla vigilia delle elezioni: “Ho incontrato – racconta il governatore in pectore – Bersani e Casini che mi hanno confermato di essere d’accordo con la mia decisione di costituire una giunta di governo che sarà formata per metà da donne”. E i nomi circolano già. Oltre a Lucia Borsellino, infatti, a far parte della giunta quasi certamente sarà Linda Vancheri, che potrebbe essere seguita da Mariella Maggio e Concetta Raia.
Linda Calogera Vancheri ha una laurea in lettere moderne, e specializzazioni in “Sviluppo manageriale e strategie d’impresa”, e in “Strategie di internazionalizzazione d’impresa”. Molto giovane (ha 35 anni), è una funzionaria della Confindustria nissena. Per l’associazione degli industriali, in passato si è occupata dei rapporti con prefetture, questure, Camere di Commercio, Enti locali, sindacati, ambasciate e consolati. Negli ultimi anni, poi, è stata una consulente dell’assessorato regionale alle Attività produttive. Il possibile futuro assessore, infatti, ha collaborato tra il 2010 e i 2012 con Marco Venturi col compito di promuovere “lo sviluppo industriale e la internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”. Per lei sarebbe pronta la delega, appunto, alle Attività produttive o alle Risorse Agricole.
Mariella Maggio, ha compiuto 56 anni a giugno. Segretaria regionale uscente della Cgil è stata eletta con la lista “Crocetta presidente”, ma era anche presente nella lista palermitana del Pd, dove ha ottenuto oltre 1.100 voti di preferenza. La sua è una delle poche esperienze fortunate tra quelle dei sindacalisti candidati alle ultime Regionali, dove le avventure di Pietro La Torre e Salvo Barone, ad esempio, si sono concluse con un “nulla di fatto”. La Maggio potrebbe ricevere la delega alla Famiglia e al Lavoro.
Sempre tra le fila del Pd, anche lei con un passato nella Cgil, è stata eletta Concetta Raia, nel collegio di Catania. Nativa di Grammichele, il paese del governatore uscente Lombardo, è lei l’unica superstite tra le deputate presenti all’Ars nella scorsa legislatura. Non sono tornate tra gli scranni di Sala d’Ercole infatti (per scelta propria) Giulia Adamo e (per una manciata di voti) Marianna Caronia. Per la Raia, ancora teoricamente in corsa per la presidenza dell’Ars, potrebbero aprirsi le porte dell’assessorato Ambiente e Territorio.
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