17 Settembre 2015, 13:49
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PALERMO – Alla fine è rimasto, alla faccia di un’estate piena di voci sfumate sul gong. Franco Vazquez è ancora a Palermo, per dimostrare di poter fare il salto di qualità anche senza Paulo Dybala, andato alla Juventus. Un addio che, come ammette l’italo-argentino alla Gazzetta dello Sport, si fa notare di più fuori dal campo: “Non mi posso lamentare. Con Paulo mi trovavo bene, ma oggi sto magnificamente con i nuovi compagni di reparto e non solo con loro. Dybala mi manca soprattutto come amico. Siamo sempre in contatto. L’ho chiamato prima dell’esordio in Champions, era emozionato come un bimbo. Gli ho detto di stare tranquillo, tutto sarebbe andato per il meglio. Non sbagliavo. A Paulo voglio bene come ad un fratello, a lui posso solo augurare il meglio in ogni settore della vita. Se la sua esperienza in bianconero va bene, io sarò felice per lui, come del resto lui condivide le mie gioie”.
Alla Juventus, insieme a Dybala, avrebbe potuto esserci anche lui. Un Vazquez in bianconero, a coronamento di una crescita esponenziale vissuta negli ultimi due anni, che ber il momento resta solo un sogno: “Non ci penso più, sono felice di stare a Palermo perché anche questo è stato un attestato di stima, come il fatto di avermi tolto dal mercato dichiarandomi incedibile”. E infatti il Palermo ha bisogno di Vazquez per potersi stabilizzare in una Serie A sempre più dura, come dimostra l’ultimo match dei rosa col Carpi: “La A è così, ormai l’ho imparato. Non esistono partite facili, non esistono avversari comodi. E comunque il Carpi già contro l’Inter aveva dato segnali di ripresa che ha confermato contro di noi. L’equilibrio e la difficoltà fanno di questo campionato il più affascinante d’Europa”.
Già, l’Europa. Uno dei sogni nascosti del Palermo e dei palermitani. Non di Vazquez, che preferisce stare con i piedi per terra: “Se guardiamo troppo in alto finiremo per farci male da soli. Dobbiamo mirare non oltre la punta del nostro naso, vale a dire partita per partita, senza fissare traguardi e tabelle di marca che servono solo a complicarsi la vita. Poi, se viene qualcosa di più della salvezza, tanto meglio”. Fare qualcosa in più rispetto all’anno passato potrebbe già essere un obiettivo: “Aspettiamo qualche mese prima di rispondere. Certo, pensare di ripetere i 49 punti dell’anno scorso è un’impresa, possibile ma non facile”. Magari aggiungerne altri tre nella sfida col Milan potrebbe essere il modo giusto per ripartire: “Sappiamo come contrastarli: attaccare alto e tenere palla per fargli male. Stavolta magari segno io che sono già andato in rete contro l’Inter ma mai contro il Milan. Quest’anno potrebbe essere la volta buona anche con la Juventus, così faccio un dispetto al mio amico Paulo”.
Tutte le grandi nel mirino, dunque. Magari cercando di migliorare lo score del campionato passato, al netto dei legni che lo hanno limitato nella classifica marcatori: “Più dell’anno scorso, se pali e traverse non si accaniscono su di me: andrebbero bene anche 11”. Intanto l’obiettivo è farne uno col Milan, la cui dedica sarebbe scontata: “Alla mia famiglia: un pensiero scontato, ma inevitabile, giacché mamma Marina e papà Oscar saranno in tribuna. Ci saranno pure mio fratello maggiore, Federico, e la moglie. Agostina è in prima fila, ci mancherebbe”.
Gol e giocate per il Palermo, ma anche per la nazionale. Conte non gli ha fatto vedere il campo nelle ultime due partite, una delle quali disputate proprio al Barbera, ma per Vazquez non c’è nulla per cui lamentarsi: “Ho fatto tifo da fuori. Ognuno vorrebbe giocare sempre. Ci speravo, ma va bene lo stesso”. A dispetto di un minutaggio scarso, nessun rimpianto per la scelta azzurra: “Neanche per sogno, figurarsi, sto in un grande gruppo di campioni e farne parte è un onore”.
Una speranza, quella di continuare a far parte del gruppo azzurro, che dipenderà dalle sue prestazioni col Palermo. Un Palermo che vede in lui l’elemento di maggiore classe, ma al contempo anche il pezzo più pregiato sul mercato: “Sono del Palermo e voglio garantirgli il massimo, poi non è detto che vada via. Sto bene in Italia e la A per me è il massimo, quindi non intendo spostarmi. Certo mi piacerebbe giocare in una squadra da Champions”. Per il futuro, però, il Palermo può stare tranquillo grazie alla sua fucina di giovani. Tra tutti, Vazquez punta fisso su uno: “Quaison, un ottimo atleta con una magnifica visione di gioco e una forza eccezionale”.
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17 Settembre 2015, 13:49