10 Giugno 2014, 11:04
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CATANIA – “La copertina è stata interamente disegnata dal mio nipotino Carlo di 10 anni” – ci tiene a precisare con tenero orgoglio il deputato Andrea Vecchio, alla presentazione del suo libro dal titolo “Cosa ci Capita”. E’ il secondo volume edito dal gruppo Novantacento e raccoglie tutti gli articoli di Vecchio apparsi nel corso degli ultimi cinque anni, sui periodici S, I love Sicilia e Build. Una raccolta contenente tutta la forza critica dell’autore che sempre animato da viva curiosità e spirito combattivo rende evidenti e sviscera fatti di una società il cui funzionamento sembrerebbe essersi inceppato. “ “Racconto – spiega Vecchio a LiveSicilia – tutti i malumori che durante questi cinque anni si sono presentati ai miei occhi, alla mia mente e alla mia pancia. Con la direzione di I love Sicilia abbiamo poi pensato potessero avere la dignità di diventare un piccolo volumetto. “U vuticeddu” è tra i racconti che più mi hanno colpito, la maniera con la quale in Sicilia ma anche in Italia si accede alla politica. Il mercimonio, il clientelismo sono le cause che stanno alla base del mal funzionamento di questa società”.
Il costante sprezzo delle regole, infatti, è tra le cose che maggiormente suscita irritazione e sdegno al deputato. Un mal sistema “coadiuvato”, si fa per dire, dall’incapacità della pubblica amministrazione di far rispettare le regole. “ E noi ce ne approfittiamo – dice ancora Vecchio –. Abbiamo le leggi, abbiamo le regole ma nessuno è capace di farle rispettare, basterebbe che ciascuno di noi facesse il proprio dovere in questo senso. Ma la colpa è nostra – affonda – che non siamo capaci di ribellarci e che abbiamo permesso alla politica in passato di assumere indiscriminatamente persone prelevate da qualunque ambiente sociale. Ci sono dei comuni adesso – prosegue Vecchio –che hanno la totalità dei dipendenti pubblici provenienti dalla legge dei precari, cioè non assunti attraverso regolare concorso e valutati secondo la loro preparazione. La grande corruzione che c’è in questo paese è irreale, assurda e illogica. Al governo sto lavorando per presentare una proposta di legge al fine di abolire lo stipendio ai consiglieri comunali. Il sindaco magari che lo fa a tempo pieno un rimborso spese è giusto che ce l’abbia, ma i consiglieri no. Fanno le sedute di consiglio convocate alle 20.00, iniziano alle 22.00 e poi chiudono all’una di notte così che scattano due giorni e quindi due emissioni. Ecco com’è piccina la nostra società, – conclude l’autore – siamo un popolo di accattoni”.
Tra i relatori che hanno preso parte alla presentazione del volume “ Cosa ci Capita” anche lo scrittore Domenico Seminerio. “Quando ho finito di leggere il libro – spiega Seminerio – mi sentivo come punto da tutte le parti. E’ questa la sensazione che trasmette una volta letto: un grande fastidio e una voglia di venirne fuori. Vecchio con questi racconti attraverso parole semplici riesce a descrivere il fenomeno facendo osservazioni giuste, ciò che emerge è una società ormai assuefatta da meccanismi sbagliati, in cui praticamente nulla funziona come dovrebbe. A partire dalle cose semplici come la sosta, parcheggi e cosi via. Quello che dobbiamo recuperare è la capacità di indignarsi di fronte a certe cose e smetterla di prendersela in generale con lo stato, ma con i nomi – conclude Seminerio – di chi ha delle responsabilità in tutto questo”. Insieme all’autore e Seminerio anche Francesco Russo, dell’Università di Reggio Calabria. “ Ho colto – afferma Russo – la capacità di compiere un passo in avanti. Nel libro si evince la possibilità di una via di uscita. La prospettiva che questo paese possa essere normale si scorge attraverso le osservazioni di Vecchio”.
E a proposito di malumori, Vecchio di recente ha raccontato su Facebook di un incontro deludente avvenuto in un ristorante di Roma con il leader del suo partito Mario Monti. Quest’ultimo, entrando nel ristorante non avrebbe rivolto nessun saluto al deputato. “Oggi, mi chiedo – scriveva Vecchio nella sua pagina facebook – dove pensasse di andare Scelta civica con la guida di un leader che non riconosce, o finge di non riconoscere (poco importa), uno dei deputati eletti nel partito che ha fondato appena un anno fa”. E sorge spontaneo chiedere, dunque, se a seguito delle sue dichiarazioni, – nelle quali ha poi affermato che pur deluso dalla mancanza di carisma di Monti decide comunque di rimanere a Scelta Civica – ci sia stato un chiarimento tra i due, ma Vecchio tronca laconico: “ No, non l’ho sentito e non ho ricevuto scuse”.
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10 Giugno 2014, 11:04