Velardi, consegnati i test del dna |Chiesto “l’incidente probatorio”

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21 Ottobre 2014, 12:12

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CATANIA – “Tutte le perizie su tutti i reperti prelevati dal luogo del delitto vengano effettuate nelle forme dell’incidente probatorio”. E’ la richiesta avanzata al Gip Alessandro Ricciardolo dall’avvocato Giuseppe Lipera in qualità di legale di Angelo Fabio Matà nell’ambito dell’inchiesta della morta della madre, Maria Concetta Velardi, la vedova di 59 anni assassinata con colpi di pietra il 7 gennaio scorso nel cimitero di Catania. Nell’inchiesta coordinata dal procuratore Giovanni Salvi e dal sostituto Giuseppe Sturiale sono indagate per omicidio, come atto dovuto per svolgere accertamenti irripetibili, cinque persone, compreso Angelo Fabio Matà.

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L’avvocato Lipera sostiene che la polizia scientifica di Palermo ha consegnato “una relazione tecnica definitiva” alla Procura di Catania “senza mettere il consulente nelle condizioni di potere effettuare una propria disanima dei risultati ottenuti e senza metterlo a conoscenza del contenuto della relazione”. La richiesta era stata rigettata dal sostituto procuratore Sturiale osservando che “gli accertamenti effettuati sono e restano di parte e non assumano ruolo di perizia” e rilevando che “ove la difesa lo avesse ritenuto utile avrebbe potuto benissimo sollevare riserva di promuovere un incidente probatorio”. Per il magistrato quindi “tutta l’attività svolta dalla polizia scientifica è e resta un’attività di indagine, coperta da segreto istruttorio”. (ANSA).

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21 Ottobre 2014, 12:12

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