“Il Palermo ai palermitani” | La nuova idea sul web - Live Sicilia

“Il Palermo ai palermitani” | La nuova idea sul web

Il commercialista Sciacchitano lancia la proposta che ‘viaggerebbe’ sulla piattaforma Blockchain. Ma prima, Zamparini deve decidere di vendere.

CALCIO E SOLDI
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PALERMO – Il Palermo calcio ai palermitani. Nelle ore caldissime nelle quali si attende, col fiato sospeso, la pronuncia del giudice sportivo sul Parma, decisione che potrebbe riaprire ai rosanero le porte della Serie A, ecco che rimbalza una “pazza idea” legata al futuro della società.

C’è già una mini-cordata di professionisti, dai cognomi noti, anzi notissimi a Palermo e in Sicilia. E c’è una strada tutta nuova da seguire: è quella dell’azionariato popolare. Non una novità assoluta questa, a dire il vero, ma nuovo, anzi innovativo è il binario su cui potrebbe viaggiare questa idea.

 

Christian Ferri

Non a caso – dicono alcuni ben informati – pochi giorni fa si è visto a Palermo, per pochi giorni Christian Ferri. Nome e cognome che non dirà moltissimo ai siciliani, ma che fa rima con “Blockchain”, cioè il sistema di interazioni e transazioni che è alla base, ad esempio, dei più noti “bitcoin”. La moneta alternativa, o virtuale, insomma, potrebbe rendere assai concreta l’aspirazione di alcuni interessati all’acquisto della società.

Che c’entrano, insomma, il pallone, Internet, un guru del web e l’azionariato popolare? Gli ingredienti finiscono tutti dentro l’idea portata avanti da Ninni Sciacchitano, noto commercialista palermitano. “Zamparini – spiega – ha detto in passato di essere pronto a vendere la società ai palermitani. Ecco, i palermitani che vogliono acquistarla ci sono”. E lo strumento, come detto, sarebbe quello del Blockchain. “Non è una idea campata in aria – spiega il commercialista – nemmeno in riferimento al calcio, visto che ad esempio lo stadio del Frosinone è stato finanziato proprio attraverso uno strumento di crowdfunding (raccolta fondi, ndr) molto simile a questo”.

Ma in cosa consiste, in pratica, l’idea? Tutto passa da un presupposto fondamentale: Maurizio Zamparini deve decidersi a vendere la società. A quel punto, attraverso una due diligence e la scelta di un advisor si giungerebbe a una valutazione della società. È in questa fase che entrerebbero in gioco i palermitani interessati all’acquisto di un “pezzo” di società.

<p>Il commercialista Ninni Sciacchitano</p>

“Si tratterebbe, sostanzialmente – spiega Sciacchitano – di una specie di Opa sul Palermo calcio. Ogni aspirante socio potrebbe entrare nell’operazione di acquisto in maniera graduata, sulla base delle proprie ambizioni e disponibilità. Ad esempio, se il Palermo calcio venisse valutato 10 milioni, si metterebbero ‘in vendita’ altrettanti ‘token’. Ovviamente, più ‘token’ possiedi, maggiori possibilità hai di incidere sulla società: si potrebbero prevedere, ad esempio, pacchetti con migliaia di ‘token’, cioè quote, per chi è interessato anche a intervenire nella scelta dei componenti del consiglio di amministrazione, ma anche – aggiunge – la possibilità di comprare pochi token a pochi euro per ottenere il diritto ad esempio a sconti, promozioni, incontri con i calciatori”.

E tutto come detto avverrebbe su una piattaforma “assolutamente sicura, con strumenti anti-riciclaggio, in piena trasparenza” assicura Sciacchitano che per garantire il massimo di sicurezza nell’operazione pensa di coinvolgere anche il presidente degli ordini degli avvocati di Palermo Francesco Greco e il presidente dell’ordine dei commercialisti Fabrizio Escheri. E al fianco di Sciacchitano ci sarebbero noti professionisti e cognomi che in qualche caso, in passato, non sono stati così distanti dalle vicende proprio del Palermo Calcio. Insomma, i palermitani pronti ad acquistare il Palermo ci sarebbero. Ma prima, Zamparini dovrà decidere di vendere.


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