Ventaloro, il ras di via Ustica: le relazioni con il clan Cappello - Live Sicilia

Ventaloro, il ras di via Ustica: le relazioni con il clan Cappello

Le intercettazioni e i verbali del pentito.
BLITZ MEZZALUNA
di
3 min di lettura

CATANIA – La piazza di spaccio di via Ustica è molto conosciuta. Soprattutto per la cocaina. I Ventaloro sono un po’ i ras dell’asfalto a mezzaluna. In questa parte di Catania, per gli urbanisti puntigliosi Trappeto Nord ma per la geografia criminale San Giovanni Galermo, il traffico di droga è una delle attività più diffuse. Supermercati h24. Dalle testimonianze dei ‘clienti’ raccolte dalla sezione Narcotici della Squadra Mobile di Catania questa è una delle zone per comprare palle di cocaina e stecche di marijuana più rinomate tra ‘i consumatori catanesi’. Ma c’è una cura dell’acquirente da non sottovalutare: la vigilia di Natale del 2019 è stato regalato anche un panettone a chi voleva mettere un po’ di erba o polvere bianca sotto l’albero.

Silvio Corra, il collaboratore di giustizia ed ex reggente del gruppo Nizza, esclude legami dei Ventaloro con Cosa nostra. Ma ci sarebbero ‘vicinanze’ con i Cappello. Nonostante questo non è contestata né l’associazione né l’aggravante mafiosa. Rapporti che emergono dalle intercettazioni e anche da un racconto preciso del pentito, cognato di Angelo Santapaola (ucciso nel 2007).  Antonello Ventaloro è il proprietario della ‘casa dello spaccio’ (così la chiama il gip Pietro Currò nella lunga ordinanza eseguita ieri dalla polizia): il quarto piano del civico 22 di via Ustica. La sera di San Silvestro del 2019 Ventaloro discute da provetto uomo d’affari con un ‘esponente di rango del clan Cappello-Bonaccorsi’ (nome da annotare nel taccuino, ndr) dei suoi modi di relazionarsi con i “contatti con i trafficanti calabresi” che gli avrebbero assicurato le forniture di cocaina trasportate dal suo corriere Salvatore Giuffrida. “Ascolta… quando uno si siededeve sapere parlare…”, dice Ventaloro che consiglia di non pagare mai in anticipo. ”Quando mi fanno la consegna me… inc. dentro la macchina tu… io non pago nientequando mi fanno la consegna a me e ce l’hai tu io pago tutte coseinc…. macchina io non ti pago nulla … inc. Rosario … “. Ventaloro poi ammette un grosso investimento: “Ho speso 31.000 euro… 31.000 euro ho speso… che spacchio diamo i numeri?”. L’esponente dei Cappello si lascia andare a un commento ironico: “Perché non me li dai a me 31.000 euro…

Ma Ventaloro avrebbe avuto contatti diretti addirittura con Massimo Cappello, fratello del capomafia Turi e fino allo scorso anno – quando è stato arrestato nel blitz Minecraft – vertice del clan. Ad avere elementi probanti di questa vicinanza è ancora una volta il collaboratore di giustizia Silvio Corra che nei verbali finiti nell’inchiesta Mezzaluna coordinata dal pm Rocco Liguori racconta di un appuntamento con Cappello. “... omissis … acquistava la cocaina da Antonello Ventaloro che abita in via Ustica, si tratta di un importante narcotrafficante di cocaina; Ventaloro è molto vicino a Massimo Cappello. Sono a conoscenza di questa “vicinanza” – spiega ai magistrati – perché in una occasione un cliente di Picanello del …omissis… sparì dalla circolazione senza pagare la fornitura e il …omissis… era in difficoltà perché, a sua volta doveva pagare il Ventaloro: per cercare di sistemare la situazione io fissai un appuntamento con Ventaloro e all’appuntamento si presentò Massimo Cappello; ricordo che ci siamo visti al bar Scarantino in via Acquicella Porto, credo sia stato ad agosto del 2019… omissis… Nel corso dell’incontro Massimo Cappello mi disse di essere in società con Ventaloro e mi spiegò che …omissis… avrebbe dovuto corrispondergli le somme dovute e, alla fine, trovammo l’accordo – racconta ancora Corra – che … omissis … avrebbe pagato a Cappello 1000 euro al mese sino a scomputo dell’ammontare complessivo del debito, originariamente pari a 22.000”. Intrecci e omissis che fanno ben capire che sentiremo presto il suono delle sirene. 


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