12 Marzo 2012, 18:19
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Vent’anni fa la mafia uccideva Salvo Lima. Esecutori e mandanti sono stati già condannati ma la Procura di Palermo ha riaperto le indagini per una nuova valutazione del ruolo svolto dal boss Bernardo Provenzano. Si ritiene infatti che con l’uccisione dell’eurodeputato Dc sia stata inaugurata la stagione delle stragi e Provenzano abbia condiviso appieno la strategia voluta da Totò Riina per spingere la cosidetta “trattativa”. Lo sostengono alcuni pentiti tra cui Antonino Giuffré. Lima, uomo di Andreotti in Sicilia, sarebbe stato eliminato perché non era più in grado di svolgere un ruolo di “garante” delle cosche: un mese e mezzo prima la Cassazione aveva confermato l’impianto e le condanne del primo maxiprocesso a Cosa nostra. Adesso il filone d’indagine sui cosiddetti “sistemi criminali”, riaperto dopo l’archiviazione del 2003, collega il delitto Lima all’attacco del terrorismo mafioso contro lo Stato. Per questo nei giorni scorsi la Procura ha notificato a Provenzano un avviso di conclusione delle indagini.
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12 Marzo 2012, 18:19