15 Novembre 2018, 12:07
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PALERMO – Trovare la via d’uscita dal passato buio attraverso un lavoro utile alla città. L’opportunità si apre per 12 detenuti del carcere Ucciardone di Palermo, scelti per un progetto messo in piedi dal dipartimento Amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia e siglato oggi con il Comune di Palermo, l’istituto di pena intitolato a Calogero di Bona e il Tribunale di sorveglianza del capoluogo. I detenuti, scelti dagli operatori dell’Ucciardone in base a precisi criteri, andranno a bonificare l’area di monte Pellegrino e, in seguito, quella del fiume Oreto.
Per firmare il protocollo d’intesa, già applicato a Roma e Milano e denominato ‘Mi riscatto per Palermo’, è arrivato in Sicilia il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “Diamo la possibilità ai detenuti di riscattarsi lavorando – ha spiegato -. Si tratta di un percorso di rieducazione vera, che rappresenterà anche un momento di formazione per i detenuti – ha aggiunto -. Se chi esce dal carcere coltiva questo bagaglio di esperienza, una volta all’esterno sarà meno portato a delinquere”. Un obiettivo fissato anche da Rita Barbera, che dirige l’istituto di pena Ucciardone: “Tutti gli operatori penitenziari sperano nel reinserimento sociale dei detenuti e lavorano in quest’ottica”.
“L’Ucciardone è Palermo, Pagliarelli è Palermo. Come Palermo è il Malaspina. Coloro che vivono nelle carceri sono cittadini che stanno scontando una pena che vogliamo sia riabilitativa, sia parte di un percorso di vita che porta al pieno reinserimento nella società”, sono state le parole del sindaco, Leoluca Orlando. “Per questo, grazie anche alla sensibilità mostrata dall’Amministrazione carceraria a Palermo e dalla disponibilità di tante associazioni culturali e sociali della città, le due carceri cittadine e l’istituto minorile hanno da anni aperto la porta ad attività culturali, teatrali, imprenditoriali. A Palermo davvero si è messo in moto un circuito virtuoso”.
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15 Novembre 2018, 12:07