24 Febbraio 2019, 15:31
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Venticinque anni fa nasceva Ail Palermo. L’Associazione contro le leucemie vedeva la luce, come si narra ne ‘La scelta volontaria’, il libro di Alessandra Turrisi che ha ricostruito con passione il senso di una storia, in un sottoscala.
Eravamo lì, nei locali non confortevoli, dell’allora reparto di Ematologia dell’ospedale ‘Cervello’, perché ne valeva la pena. I risultati, nel campo della ricerca e della terapia, come ricorda Alessandra, sono stati lusinghieri: “Oggi un paziente su due sottoposto a trapianto di midollo guarisce definitivamente, mentre due malati su tre curati con terapia farmacologica di ultima generazione riescono a sconfiggere leucemie acute e tornano ad avere una buona qualità di vita”. La nostra idea era quella di mettere insieme capacità della cura e umanità, per assistere malati e familiari, per accompagnarli in un percorso difficile in cui c’è bisogno di molta speranza, di qualcuno che ti prenda per mano e ti dica: tu non sei solo.
Nel corso degli anni l’Associazione si è impegnata, grazie alla solidarietà, nell’acquisto di attrezzature diagnostiche e terapeutiche, senza lasciare da parte gli arredi necessari alla vita in reparto. E tante sono state le battaglie vinte, grazie ai volontari e a un’opinione pubblica sensibile sull’argomento. Due per tutte: il completamento dei locali del nuovo reparto di Ematologia e la realizzazione del Centro trapianti midollo osseo, una struttura all’avanguardia con la potenzialità di effettuare oltre 100 trapianti l’anno e di salvare, quindi, altrettante vite umane. Ma non si può tralasciare nemmeno l’edificazione delle case-albergo destinate ai pazienti e ai loro familiari che vengono in Sicilia per curarsi a Palermo. “La Coccinella” e “La Chiocciola”, così sono state chiamate.
Ancora: l’investimento sui giovani medici, biologi e statistici grazie alle borse di studio, i contributi ai progetti di ricerca e tutta una serie di attività che richiede, quotidianamente, l’opera generosa dei volontari.
Una storia di accoglienza e di servizio che è stata resa possibile grazie alle persone che compongono l’Associazione. Persone che, con il loro entusiasmo, hanno portato a termine una missione di rinascita sociale. Ail Palermo si autofinanzia completamente, attraverso le generose donazioni di privati e aziende, i proventi delle campagne di raccolta fondi – le tradizionali vendite delle uova di Pasqua e delle stelle di Natale – ed eventi appositamente organizzati. Occasionalmente, e solo per specifiche attività, si può avvalere di contributi provenienti da enti pubblici. Periodicamente, si organizzano giornate di educazione alla solidarietà nelle scuole, che promuovono la cultura della gratuità, del volontariato e della donazione come attenzione all’Altro in difficoltà.
Ed è proprio questo il senso di questi venticinque anni: la profonda convinzione che nessuno può farcela da solo, perché tutti siamo incardinati in una rete che può donarci tanto o raccogliere il nostro dono, la nostra disponibilità.
Ecco perché Ail è soprattutto un’esperienza di umanità solidale che può rappresentare un modello, oggi, nel momento in cui la cultura della gratuità e dell’impegno viene messa in discussione da vecchie e nuove predicazioni egoiste. Come ha testimoniato, nel libro di Alessandra Turrisi Gianni Morandi, protagonista di una partita del cuore fondamentale per l’Associazione: “Quando c’è un progetto importante da sostenere, tutto ha un senso. Noi riusciamo a fare qualcosa di buono, ad aiutare gli altri, ma non per questo ci sentiamo eroi”.
L’autore è presidente di Ail Palermo
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24 Febbraio 2019, 15:31