Venticinquemila nuovi alloggi| per le fasce più deboli - Live Sicilia

Venticinquemila nuovi alloggi| per le fasce più deboli

L'Udc presenta il suo "Piano casa"
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Istituire un fondo etico immobiliare per affrontare l’emergenza delle abitazioni in Sicilia e consentire così la realizzazione di 25 mila nuovi alloggi da destinare o affittare a condizioni agevolate alle fasce più deboli della popolazione, ma anche alle giovani coppie, ai pendolari e agli immigrati. Questa una delle misure di rilievo contenute nel disegno di legge elaborato dall’Udc, presentato stamattina all’Ars, come alternativa al piano casa voluto dal governo regionale.

“Il piano casa votato dall’Assemblea regionale a nostro avviso ha mancato due degli obiettivi principali – ha detto il deputato Pippo Gianni – la capacità di realizzare alloggi per le fasce più bisognose e di rimettere in moto l’economia”. Il testo illustrato dall’Udc prevede la sottoscrizione di una società di gestione che, attraverso un fondo immobiliare, a partecipazione minima della Regione, consenta la realizzazione di alloggi da affittare a canoni del 25-30% inferiori agli attuali. La Regione attraverso il fondo Jessica, parteciperà alla gestione e traccerà la programmazione degli investimenti da realizzare. “Ciò sarà possibile grazie alla partecipazione delle banche e soprattutto dei privati – ha chiarito Gianni – che potranno anticipare risorse perchè i terreni dove si costruiranno le case popolari o sociali saranno messi a disposizione da comuni e province a costo zero”. Altra novità la creazione di uno “sportello affitto” per garantire risorse ai nuclei familiari inseriti nelle graduatorie di edilizia popolare, la possibilità per gli ultrasessantacinquenni di suddividere la propria abitazione in due alloggi, e un censimento dello stato degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. “A fronte del piano casa del governo Lombardo, un bluff che abbiamo bocciato – ha detto il vice capogruppo Udc, Toto Cordaro – perchè prevede posteggi sotterranei e nessun intervento nei centri storici ma soltanto su villette mono e bifamiliari, abbiamo immaginato un intervento concreto, aperto alle altre forze politiche”.


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