Ventimila euro per la famiglia di Noureddine

di

14 Marzo 2011, 16:50

2 min di lettura

La raccolta fondi aperta dalla Ong Ciss e dal quotidiano “Repubblica” a favore della famiglia di Noureddine Adnane, l’ambulante che si è dato fuoco a Palermo, si è conclusa quest’oggi, con un importo che ha raggiunto i 20 mila euro. La consegna simbolica si è svolta alla presenza della famiglia di Adnane e ha visto partecipe anche il presidente del Senato Renato Schifani.

“Ringraziamo le persone che hanno contribuito anche solo con 10, 30, 50 euro, a raccogliere una cifra importante” Ha affermato il capo-redattore di “Repubblica Palermo” Sebastiano Messina. Una cifra composta per lo più da “donazioni minime” ha precisato Sergio Cipolla presidente del Ciss: “Speriamo – ha aggiunto – che questo episodio rafforzi la solidarietà verso la comunità marocchina e le altre comunità di migranti, che ne hanno bisogno”.

Anche Renato Schifani ha contribuito alla raccolta fondi, con una donazione di circa 5 mila euro. Il presidente del Senato era presente anche il giorno in cui Noureddine Adnane, venditore ambulante marocchino di 27 anni, è venuto a mancare al Civico di Palermo, dopo essersi dato fuoco per protesta, di fronte ai vigili urbani, che gli avevano appena sequestrato parte della merce. “Sono felice di essere stato invitato dal direttore di Repubblica Palermo. Questa è una città solidale, aperta al confronto e all’integrazione. Questa è la dimostrazione che l’Italia è un paese di accoglienza” ha detto Schifani, affermando il suo impegno affinchè la moglie e la bambina di Adnane possano rimanere in Sicilia: “Faremo di tutto perchè il sogno di Noureddine si possa attuare, nel rispetto delle leggi e delle regole”. La seconda carica dello Stato ha concluso facendo riferimento alle indagini portate avanti dalla procura di Palermo sulla morte del giovane marocchino: “Noi abbiamo piena fiducia nella magistratura per il raggiungimento incontrovertibile della verità”.

Articoli Correlati

Tutte questioni che erano state introdotte pochi minuti prima da Zaher Darwish, sindacalista Cgil, che ha parlato a nome della famiglia Adnane: “La famiglia ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi. Speriamo che un episodio come questo non abbia più luogo, e che la famiglia possa rimanere a Palermo come Noureddine avrebbe voluto, ma non ha potuto. Speriamo anche che vengano risolte tutte le questioni – ha concluso il sindacalista – che hanno portato Noureddine a compiere quel gesto”.

La moglie di Adnane, Atika, 21 anni, è giunta in Italia poco più di una settimana fa assieme alla figlia di soli 3 anni. “I soldi saranno per lei e per la bambina” ha affermato Mohammed, fratello di Adnane; Atika e sua figlia vivono con la sua famiglia adesso, “come se fosse ancora in Marocco”.

Pubblicato il

14 Marzo 2011, 16:50

Condividi sui social